Vomito: il caso di CHICCO- GASTROENTERICO

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Dott. FABIO ANTONIONI

Manuale Faidate | Gatto | Foto gattini piccoli e teneri tutti da coccolare
foto di repertorio

Non è difficile imbattersi in animali con sintomi di vomito, ma quando ci troviamo di fronte un esserino di poche settimane occorre intervenire con estrema professionalità. In questo caso ho pensato di adottare oltre al rimedio omeopatico la terapia antibiotica iniettabile per gestire una situazione che ritenevo a rischio per il gattino. E’ stata una precauzione, un atto medico dovuto, ciò non mia ha impedito di continuare il percorso omeopatico che avevo scelto. I fatti mi hanno dato ragione. USARE LA TESTA NON E’ DI TENDENZA!

Ottobre 2016

Motivo della visita: vomito

CHICCHO un gattino maschio pezzato grigio e bianco di circa 3,5 mesi non ancora compiuti.

Mi viene portata da una ragazza e lo vedo per la prima volta.

“ non so neppure se sia maschio o femmina, stamane ha vomitato il cibo che ha ingerito, poi dopo ha emesso solo del liquido, da oggi non mangia e non va neppure a cercare cibo”

Quando lo visito, noto sin da subito che il gatto si lascia manipolare molto serenamente, decisamente tranquillo, anche se leggermente intimidito.

Mi dicono che non ha manifestato diarrea.

Temperatura rettale 39,0°C, addome trattabile, ma si avverte come un rumore di sottofondo a livello duodenale.

Chiedo di parlarmi del gattino.

“…. è un gatto particolare, devo dire che io non sono un amante di gatti, preferisco il cane, però lo abbiamo trovato il 29 di agosto abbandonato, era molto piccolo avrà avuto 30 giorni appena e come mi sono avvicinata a raccoglierlo con le mani lui si è avvicinato spontaneamente e mi è venuto in braccio. Ora mi dorme sul collo e poi con il cane non ne parliamo, lo cerca e gioca con lui, sono attaccati entrambi. Non credevo che un gatto potesse essere così buono, si lascia fare di tutto, è dolcissimo!”

 In effetti ho modo di notare che CHICCO è particolarmente affettuoso, delicato, sguardo dolce, anche quando uso il termometro lui non reagisce minimamente, neppure quando eseguo una copertura antibiotica iniettabile di circostanza.

Resta delicatamente seduto sul tavolo visite, non prova a scappare o a saltare in braccio al proprietario, rimane al suo posto.

“…  pensa l’ho messo dentro nel trasportino e l’ho portato qui in bicicletta, non si è sentito, è stato buono e composto”

Viene riposto nel suo trasportino senza il minimo miagolio o la minima resistenza.

Chiedo di qualche altro problema:

“ … si, ha avuto un problema ad un occhio, chiuso ed arrossato, ma gli abbiamo dato le gocce oculari che hai dato al cane tempo fa e lui si è ripreso. Mangia crocchette anche se non gli piacciono molto, preferisce l’umido”.

Dal quadro che ne è emerso ho modo di prescrivere un rimedio omeopatico, 5 g.cce mattino e sera per 14 gg

Il gattino si riprende bene.

Qualche settimana dopo

A distanza di un mese il problema si ripresenta con analoga sintomatologia, il gattino ha ripreso a vomitare, con le gocce omeopatiche sembra stare meglio però è inappetente ed abbattuto.

Chiedo di portarmelo in studio.

In studio tende ad andare in braccio alla proprietaria, rannicchiandosi al collo alla ricerca di calore ( a casa però non vuole restare sotto la coperta) e succhiando il lobo del suo orecchio, la sua espressione è sofferente anche se si lascia manipolare tranquillamente, appena può, torna ad infilarsi nel suo trasportino.

Alla visita clinica rilevo T° rettale 40,2 °C, dimagramento, abbattimento del sensorio, modesto aumento dei linfonodi retrofaringei, arrossamento della gola.

Vista la situazione critica procedo con antibiotico iniettabile ed antinfiammatorio per almeno due giorni in associazione alle gocce omeopatiche mattino e sera.

Nel frattempo anche il marito contrae una forma parainfluenzale con analoghi sintomi.

Dopo qualche giorno

Al controllo CHICCO sta decisamente meglio, appare più vivace, la febbre è rientrata rapidamente (38, 4°C), ha smesso di vomitare, ieri sera ha consumato la sua porzione di omogeneizzato di pollo e tacchino che le ho consigliato per qualche giorno.

Dopo una settimana

La temperatura resta normale (38,5°C), CHICCO non vuole saperne di mangiare omogeneizzati, va a rubare la carne di manzo dalla ciotola del cane, è più vivace ed è difficile contenerlo sul tavolo visite.

Il recupero clinico appare soddisfacente e completo.