dott. Fabio Antonioni- caso sintetico
Questo è un caso acuto che è andato a buon fine. Abitualmente ho avuto a che fare spesso con emergenze simili nel mio Ambulatorio per l’uso frequente di veleni potenti che vengono venduti senza un minimo controllo o precauzione. E’ insolito che i gatti finiscano per consumare bocconcini avvelenati da warfarin ma oramai il livello di camuffamento è tale da rendere questi prodotti sempre più appetibili.
Maggio 2008
Tommy gatto intero europeo bianco e rosso di 8 mesi
“.. il gatto ha incominciato a vomitare ripetutamente e che il vomito non è solo schiumoso ma presenta sangue, anche le feci sembrano striate di sangue”.
Vive in stato di semilibertà con possibilità di accedere all’esterno.
Visita clinica:
Fortemente prostrato, evidente diatesi emorragica con petecchie a carico della terza palpebra e della sclera, il quadro clinico sembra preoccupante.
Depressione del sensorio, disidratazione generale modesta, vomito e diarrea sanguinolenta, leggera ipotermia.
Resta rannicchiato su se stesso, toccandolo emette come dei lamenti.
Visto il quadro emorragico il mio fondato sospetto si basa sulla probabilità che il gatto possa avere assunto sostanze velenose accidentalmente.
Il proprietario resta perplesso, ricorda di avere impiegato nel suo orto un prodotto lumachicida che gli hanno assicurato essere atossico per animali di affezione.
Tommy viene ricoverato in degenza, la prognosi resta incerta per le prossime 48 h.
In casi di emergenza ritengo indiscutibile dover intervenire con tutti i presidi terapeutici di cui disponiamo senza disquisizione sulla scelta allopatica o omeopatica.
Esistono obblighi etici e professionali da perseguire, in questi casi occorre adoperarsi per salvare la vita dell’animale senza preclusioni di sorta.
In questo caso adotto una “terapia integrata” associando i farmaci tradizionali ai rimedi omeopatici che ritengo adatti al singolo momento.
24 ore dopo
La situazione permane grave, il gatto continua a presentare vomito sanguinolento con sangue vivo frammisto a saliva schiumosa e conseguente inappetenza, stato di depressione del sensorio.
Procedo con il protocollo terapeutico reidratante di supporto, con aggiunta di vitamine del complesso B.
Si manifesta una scarica diarroica fetida e sanguinolenta con sangue scuro, nerastro ed incoagulabile.
Il quadro clinico mi permette la scelta del rimedio omeopatico che si rivelerà fondamentale per la riuscita del caso, anche perché la terapia farmacologica a base di antiemorragici adottata non sembra avere fornito un aiuto sostanziale.
Il pomeriggio il proprietario mi porta in visione la confezione del prodotto impiegato, un lumachicida a base di “Metaldeide” che non sembra compatibile con un quadro emorragico mentre viene a sapere che il vicino di casa ha fatto uso di topicidi sotto forma di bocconcini intorno al suo pollaio.
48 ore dopo
il vomito è scomparso, permane ancora una diarrea sporadica notturna.
Tommy appare ancora molto debole, fortemente prostrato anche se appare cosciente, devo dire di aver temuto il peggio.
Proseguo con la mia terapia di supporto idratante e rimedio omeopatico.
72 ore dopo
sguardo più vivo, attento, presente, più reattivo, non ci sono segni di vomito o diarrea nella sua cassetta igienica, visibilmente dimagrito ma mostra una volontà ferrea tanto da brontolare perché avrebbe voglia di uscire dalla gabbia.
“ … lui è un gatto che capisce tutto e a casa questo suo ruggito rappresenta la normalità, addirittura è stato abituato a farsi pulire le zampe accuratamente prima di salire in casa ed attende pazientemente che questa operazione si ripeta ogni giorno come fosse un rituale”.
In accordo con i proprietari lo lascio tornare a casa in occasione del fine settimana, le sue condizioni generali sembrano migliorate rapidamente più di quanto mi sarei atteso.
Continua a casa la terapia omeopatica 5 gocce mattino e sera per almeno 7 gg.
4 gg dopo
si è rimesso completamente, non ha più manifestato vomito o diarrea, dopo l’utilizzo nei primi giorni di qualche omogeneizzato per bambini, consiglio di tornare gradatamente ad una alimentazione tradizionale, ormai il peggio sembra passato.
I proprietari appaiono soddisfatti del risultato ottenuto tenuto conto della gravità delle sue condizioni cliniche iniziali, ora ogni volta che va fuori cercano di essere presenti.
6 mesi dopo
è in piena forma, subito non riesco a riconoscerlo ma lo ricordo immediatamente quando torna ad emettere il suo solito ringhio.
Un anno dopo
Sta benissimo.
La Medicina Omeopatica può essere adottata nelle emergenze senza problemi sia tal quale o in associazione ad eventuali farmaci. Evidentemente l’esperienza clinica affiancata alla conoscenza omeopatica maturata nel tempo permetteranno di gestire gli eventi anche più critici in maniera più consapevole e sicura.