Dott. Fabio Antonioni
Si tratta di un Retrovirus come il virus FELV, è un RNA virus munito di “envelope” diffuso in tutto il mondo nei gatti domestici.
Come per la FELV o Leucemia Felina (vedi nel sito) il virus è sensibile ai comuni disinfettanti mescolati ad acqua calda, perché sensibile anche al calore.
Trasmissione virale
Via orizzontale: saliva infetta-rappresenta la via più comune attraverso i morsi, le lotte ed i combattimenti in gatti che vivono in libertà o in semilibertà. Sono più a rischio i maschi interi adulti non sterilizzati. Possibile anche la trasmissione per via sessuale.
Via verticale: tra madre e figlio è una evenienza possibile quando la gatta femmina si infetta precocemente durante la gravidanza.
Sintomatologia
I sintomi possono colpire in media gatti da 2 a 18 anni di età (in media età 6 anni).
Il Virus riesce a replicarsi all’interno delle cellule del sistema immunitario, responsabile di una sindrome da immunodeficienza acquisita con anemia, diminuzione dei globuli bianchi e predisposizione a complicanze virali o batteriche di origine secondaria.
I sintomi sono progressivi, si distinguono differenti stadi
- Stato acuto
- Stato latente asintomatica
- Stato terminale
La evoluzione delle differenti fasi dipende dalla età del soggetto infettato, dalla carica virale e dalla efficienza del sistema immunitario.
Stato acuto: coincide con la fase iniziale del contagio – sintomi sono possono durare alcuni gg o diverse settimane talvolta aspecifici: febbre, diarrea, stomatite, congiuntivite, uveite, linfoadenopatia fino ad alterazioni ematologiche come linfopenia e neutropenia.
Nei gatti giovani si sviluppare sintomi di maggiore intensità, i gatti adulti appaiono più resistenti. Coloro che sopravvivono alla fase critica entrano nella seconda fase.
Stato latente: segue una fase asintomatica o di latenza priva di sintomi che può durare per 5-7 anni poi riattivarsi spontaneamente senza segnali premonitori e progredire rapidamente fino alla morte oppure aggravare progressivamente.
Stato terminale: il gatto viremico è in balia di qualsiasi tipo di infezione virale o batterica dal momento che il suo sistema immunitario è precario, può andare incontro a tumori, mielo-soppressione e segni neurologici. Presenta turbe gravi a carico di: apparato respiratorio, digerente, cutaneo, su base infettiva, micotica, parassitaria ecc..
I quadri possono comprendere: mielosoppressione, anemie gravi, gravi stomatiti, neuropatie, malattie oculari, malattie immunomediate, neoplasie ecc..
Alcuni gatti, circa il 20% va incontro a morte improvvisamente nell’arco di 2 anni dall’avvenuto contagio.
Diagnosi
Spesso i test antigenici rapidi vengono eseguiti associati a FELV o Leucemia felina ( vedi sito).
Da premettere che tutti i test diagnostici vanno sempre interpretati soprattutto in assenza di sintomi clinici evidenti e talvolta devono essere ripetuti a distanza di poco tempo per essere confermati.
Per il test FIV (a differenza di FELV) si tratta di un test sierologico per anticorpi neutralizzanti delle proteine di membrana del virus, la positività (+) certifica che il gatto è stato contagiato; quindi, è considerato viremico con infezione persistente anche se asintomatico = CONTAGIOSO.
Il test va eseguito in gatti oltre i 6 mesi di età per escludere falsi positivi in gattini che hanno ricevuto dalla madre infetta anticorpi materni che interferiscono con il test.
I gatti FIV (+) infetti abbiamo visto che possono vivere per anni senza problemi in ambienti domestici ben accuditi ed in buone condizioni di nutrizione evitando di uscire all’aperto.
Terapia farmacologica
Non esistono terapie per contrastare gli effetti del virus FIV, si tratta di una malattia che attacca il sistema immunitario annientandolo e rendendo il gatto vulnerabile a qualsiasi altra infezione.
Attualmente esiste un solo farmaco che non è consentito dalla legge oltre ad essere estremamente costoso, ma sembra fornire risultati molto interessanti.
Le terapie puntano alla gestione di complicanze e tendono a gestire sintomi cronici per la precarietà del sistema immunitario.
Interferone felino: prevede un intervento nelle fasi precoci di malattia, non sempre garantisce un risultato certo e non è scevra da effetti collaterali.
Antiretrovirali: vengono impiegati per bloccare la replicazione del virus.
Ormai c’è una tendenza all’uso di antivirali da parte di Case farmaceutiche che spingono verso questa direzione ma non sono scevri da effetti collaterali e tossici soprattutto per il gatto.
Terapia Omeopatica
Desidero chiarire che i “prodotti naturali” a base di Curcuma o di Aloe pubblicizzati su internet o prescritti dal proprio Veterinario di fiducia per questa o quella patologia non hanno nulla a che fare con la Medicina Omeopatica Unicista.
Non esiste un protocollo omeopatico per il gatto FIV (+), ogni singolo paziente dovrà assumere il proprio farmaco.
Il rimedio omeopatico studiato sul singolo paziente deve essere assunto quotidianamente e stimola la reattività del paziente potenziando la sua resistenza fisica nel tentativo di rendere il gatto meno vulnerabile nel tempo.