Dott. Fabio Antonioni
Questo è uno dei casi in cui il cliente si reca in Clinica e non resta soddisfatto del risultato ottenuto.
Patologia: prostatite
adenoma prostatite
scolo uretrale catarrale
cistite
uricemia
Maggio 2009
ABI è un Drathaar tedesco di 6 aa maschio usato per la caccia al cinghiale, molto giovanile nell’aspetto, ben tenuto, aspetto longilineo.
E’ stato seguito da una nota Clinica Veterinaria della città e sottoposto ad accertamenti ed esami con Rx, ma la terapia prescritta a base di antibiotici e cortisonici non ha fornito un risultato concreto.
E’ stata consigliata la castrazione chirurgica che ha suscitato nel cacciatore un netto rifiuto.
Ricordo di averlo visitato un anno prima e di averlo trattato con Omeopatia:
“.. dopo quelle gocce che mi aveva dato Dottore, Abi era tornato rapidamente in forma, non ha più avuto nulla, siamo andati anche a caccia per tutta la stagione, è stato bene, sembrava tutto risolto; ora ho paura abbia una ricaduta”
Gli ultimi referti rilevano quanto segue:
Emocromo e biochimico: nella norma
Esame urine: Ph 8, leucociti ++; Bil 1 mg/ dl; BLD 25 ery/ microL
Esame del sedimento: leucociti ++; batteri cocchi ++, cellule di sfaldamento
Visita clinica
Da una ispezione addominale profonda e dopo una esplorazione rettale di circostanza rilevo una prostata aumentata di volume, consistenza e forma mantenute nella norma, presenza di scolo uretrale catarrale persistente con prurito al prepuzio con scolo mucoso catarrale.
“ …. è un cane al quale si può fare di tutto, lui non reagisce, è molto buono e paziente, timido anche se a caccia è molto bravo anche se delle volte che non dà retta…!”
Esame urine: ph 7,5 ; PT ++; Bilirubina tracce
“ …. è sempre stato un grande divoratore di cibo per cui qualsiasi cosa che gli do mangia, mentre da almeno una decina di giorni ha meno appetito e questo non è da lui, è più svogliato del solito …. non sta bene….. alla mattina sta peggio … prima di portarlo qua sembrava morto, ora stranamente si è ripreso, sembra un altro cane, non so cosa gli sia successo, poi continua a leccarsi il pene…. alcune volte sembra avere problemi deambulatori con il posteriore in modo alterno come se avesse dolori reumatici… gli hanno fatto delle lastre ma nulla di strano, vedo che non è a posto insomma!”
Provvedo per accertamenti diagnostici.
Esame filariosi: negativo.
Ematochimico: Acido urico 42 mg/Dl ( < 2,5); alfa amilasi 2173 UI/L –( < 2.000),
Esami urina: Creatinina 150 ( 100); ph 7,43 ( 5,70-7,20),
Esame sedimento: tracce di leucociti, cristalli di carbonato di calcio ed amorfi.
Esame batteriologico urine: negativo.
Elettroforesi: PT 6,20; rapporto A/G 0,81-( 0,90-1,20) mosse le alfa 2, beta 1 e gamma.
Prescrivo al momento un fitoterapico e prendo tempo.
30 giorni dopo
ABI continua a leccarsi il prepuzio ogni tanto, presenta il solito scolo sulla punta del pene, un muco denso, catarrale, giallastro mentre la punta della uretra appare leggermente iperemica, ghiandole bulbo uretrali turgide ed il pene eretto e sfoderato.
Prescrivo il rimedio omeopatico adatto al cane.
60 gg dopo
“ il cane sta molto bene, si vede che si è ripreso, sto continuando con quelle gocce che mi hai dato, ma continua a leccarsi il pene, non so, forse è una mania quella che gli è venuta”
90 gg dopo
“ ….attualmente è in forma, ha avuto solo Venerdi o Sabato scorso che ho temuto per una nuova crisi ma fortunatamente non è successo nulla…
….. la volta scorsa quando è andato in crisi sembrava uno zombi, non voleva venire fuori dalla cuccia, mi sono accorto che quando non è a posto tende a tenere la coda bassa, schiacciata, non è scodinzolante…
Nel frattempo vedendo che il cane stava bene il cliente sospende la terapia omeopatica prescritta per la prostatite.
18 mesi dopo
ABI ha ricominciato a leccarsi nuovamente il pene e che me lo vuole riportare per un controllo.
… è un cane molto territoriale e non vuole che qualche sconosciuto si avvicini al serraglio, tende a ringhiare e ad abbaiare da cattivo.
Decido di somministrare il rimedio omeopatico precedente ad una diluizione più alta.
La situazione tende a normalizzarsi rapidamente, raramente Abi tende a leccarsi il pene, ma il fenomeno si riduce notevolmente con grande soddisfazione da parte del proprietario.
Anche la sua prostatite è sotto controllo, nessuna recidiva.
Conclusioni
Come spesso capita il proprietario non appena nota un miglioramento sostanziale nella salute del proprio beniamino tende a sospendere la terapia omeopatica pensando che non sia più necessaria. Non mi stancherò mai di dire quanto sia difficile far comprendere al proprietario che non si tratta di una terapia chimica, non esiste nè rischio di accumulo nè tossicità. Si tratta di sostanze di origine naturale che possono essere assunte anche per periodi prolungati senza controindicazioni.
Da premettere che il cliente non può e non deve gestire il farmaco omeopatico da solo, occorre avvalersi dei consigli del Veterinario Omeopata qualificato che possa fornire indicazioni specifiche di volta in volta.