Ipertiroidismo nel GATTO- ENDOCRINOLOGIA

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Dott. Fabio Antonioni

In questa rubrica affrontiamo in modo sintetico il problema dell’ipertiroidismo nel gatto con la solita formula della domanda e risposta

Tiroide gatto, ipo e ipertiroidismo: sintomi, diagnosi e terapia -  MicioGatto.it
Ghiandole tiroide nel Gatto

Di cosa si tratta?

È provocata da un aumento o eccessiva concentrazione di ormoni tiroidei nel sangue circolante. Questo determina un disordine metabolico sistemico con la comparsa di un corollario sintomi disturbanti.

A quale età compare?

Sono colpiti gatti maschi o femmine senza predisposizioni di razza solitamente adulti ed anziani, quindi sono esclusi animali in giovane età.

Quali sono le cause?

Le cause possono essere fondamentalmente relative ad un disturbo funzionale della ghiandola tiroidea con un aumento del suo volume provocato da due condizioni

  1. Iperplasia adenomatosa funzionale: cioè la ghiandola aumenta il proprio volume a seguito di un eccesso nella produzione di ormoni tiroidei, in sostanza corrisponde ad una iperfunzionalità della ghiandola stessa, un evento che copre circa il 70% dei casi. Si tratta di una forma che potremo definire benigna, la causa resta sconosciuta.
  2. Carcinoma della tiroide: in tale circostanza la presenza di un tumore maligno provoca una alterazione funzionale della ghiandola che produce ormoni in eccesso, questa forma non è così frequente nel gatto, copre 1-2% dei casi e richiede un approccio chirurgico.

Quali le conseguenze di questo eccesso ormonale?

Tutti i sintomi clinici sono la diretta conseguenza indotta da un eccesso di ormoni tiroidei che provocano una accelerazione del metabolismo basale, tutte le funzioni organiche vengono stimolate ed accelerate. Se volessimo fare un paragone meccanico, è come se nella nostra auto mettessimo della benzina a più ottani per incrementare la velocità e le prestazioni del nostro motore. Evidentemente il motore rende di più ma tende ad usurarsi più velocemente, tutte le componenti sono portate all’ eccesso oltre la tolleranza,  ecco cosa accade all’organismo.

Quali le cause tossiche?

PBDE o etere di difenile polibromurato rientra nella categoria dei prodotti ritardanti di fiamma ed è stato riscontrato nei pesci pertanto si ritrova nella dieta alimentare commerciale a base di pesce, è stato riscontrato essere un tossico della ghiandola tiroidea oltre che cancerogeno.

BPA o bisfenolo-A è una sostanza utilizzata per rivestire le lattine o l’interno delle scatolette di cibo, anch’esso è responsabile del problema endocrino del gatto a livello di tiroide.

Quali sono i sintomi clinici?

I sintomi clinici possono variare, possono presentarsi come sintomi più lievi oppure più intensi, il tutto è legato alla quantità di ormoni che la ghiandola tiroidea produce.

Appetito: aumentato, cioè il gatto mangia con estremo appetito e /o chiede cibo (polifagia).

Dimagramento: pur mangiando in modo famelico, il gatto tende a dimagrire perché gli ormoni tiroidei accelerano il metabolismo corporeo e bruciano i grassi di riserva ed aumentano il calore corporeo.

Irrequietezza, ipereccitabilità: il comportamento del gatto tende rapidamente a modificarsi, appare decisamente più nervoso, incapace di stare fermo, si muove costantemente per casa e miagola o vocalizza ripetutamente. Non ama essere manipolato o toccato.

Debolezza ed affaticabilità: ci sono momenti nei quali il gatto manifesta sintomi paradossi, cioè appare stremato, stanco.

Manto: anche il pelo tende a diventare opaco, arruffato.

Apparato gastroenterico: possono comparire vomito ( più frequente) e diarrea

Apparato urinario: il gatto tende a bere di più ed a urinare di più del solito

Apparato respiratorio: si può assistere a disturbi del ritmo respiratorio, con difficoltà, affanno o iperventilazione

Apparato cardio vascolare: anche il ritmo cardiaco viene accelerato per lo stimolo indotto dagli ormoni tiroidei, pertanto avremo tachicardie, soffi cardiaci, dilatazione e cardiomiopatia dilatativa.

Diagnosi

La visita clinica consente di raccogliere una serie di dati anamnestici che permettono di indirizzare il clinico a formulare un sospetto di ipertiroidismo, occorre una diagnosi differenziale.

La agitazione motoria, la eccitabilità così come il dimagramento sono comuni anche in altre patologie.

Una ispezione clinica della ghiandola permette di apprezzarne l’aumento di volume o la formazione di noduli anomali a carico della ghiandola stessa, successivamente l’esame ematico degli ormoni tiroidei fornisce la conferma.

Da segnalare un rilevante aumento anche di altri parametri ematochimici come alcuni di enzimi epatici a seguito di una stimolazione indotta dagli ormoni tiroidei anche a questo livello è frequente.

Un aumento significativo e costante del valore dell’ormone T4 resta un valido indicatore capace di confermare la diagnosi di ipertiroidismo, mentre il valore della T3 resta meno significativo.

Esistono forme definite occulte di ipertiroidismo che si manifestano con i sintomi clinici descritti mentre il valore T4 tende a restare nel range fisiologico.

Esistono anche test di stimolazione che possono essere utili per definire o chiarire la diagnosi definitiva che qui non affronteremo.

Coma prevede il protocollo terapeutico?

Il trattamento è volto a ridurre la concentrazione degli ormoni tiroidei, quindi si usano farmaci antitiroidei capaci di bloccare la sintesi di queste sostanze.

Il principio attivo è rappresentato da Metimazolo che viene somministrato per bocca ad un dosaggio che viene modulato in funzione del tempo.

Evidentemente questi farmaci possono provocare effetti collaterali considerati lievi ma spesso sono disturbanti e mal tollerati da alcuni gatti.  Si rende necessario un monitoraggio ematico con emocromo per valutare eventuali alterazioni numeriche delle cellule del sangue che necessitano di una sospensione temporanea del farmaco.

Il trattamento farmacologico è previsto a lungo termine.

E la Medicina Omeopatica?

La Medicina Omeopatica può essere di notevole supporto soprattutto nella gestione di quei gatti che mal sopportano il farmaco antitiroideo oppure non lo tollerano, manifestando una serie di disturbi non dichiarati dalla ditta farmaceutica come la perdita del pelo. Ci sono gatti che tendono a pelarsi quasi completamente scatenando non poche preoccupazioni nel proprietario.

Da segnalare che il farmaco tradizionale può non risultare così efficace, per lo meno tende a non soddisfare pienamente le aspettative e manifestare effetti indesiderati.

Il Veterinario Omeopata Unicista interviene sempre con il rimedio costituzionale specifico calibrato per il singolo paziente, quindi destinato al singolo caso, secondo il principio di massima similitudine, nulla a che vedere con la Omotossicologia che lavora secondo principi molto differenti.

Dobbiamo imparare a non confondere queste discipline!

ATTENZIONE alle FAKENEWS!

del tipo, in Omeopatia si utilizza IODUM + Thyroidinum oppure si usano rimedi come Agaricus muscarius, questa non è Medicina Omeopatica e lungi da coloro che si definiscono Omeopati e propongono tali prescrizioni, una follia!

Non ho esperienze per il trattamento dell’ipertiroidismo con la Fitoterapia e quindi con prodotti a base di Lycopus europeaus o Marrubbio di acqua o con la Ashwagandha… e le lascio alla fantasia di qualche lettore di fumetti.