- Dott. Fabio Antonioni
Questo è un caso emblematico di come si possa gestire con la terapia omeopatica una tipica cistite acuta da struvite, evento frequente nel gatto maschio. Ne sanno qualcosa i proprietari di gatti maschi, un problema clinico particolarmente sentito per una remissione della sintomatologia non sempre rapida e comunque a rischio di recidive frequenti.
Novembre 2010
MICKY è un gatto maschio europeo di 4 anni compiuti.
Viene con una diagnosi accertata di cistite acuta da struvite, trattato da colleghi con antibiotico per più di 15 giorni senza grande successo.
Il proprietario mi conosce ed hanno deciso di portarmelo in visita.
Si tratta di un gattone di grossa mole, fatichiamo a farlo uscire dal trasportino, molto buono e spaventato ma in ogni caso particolarmente tranquillo e docile, tanto è vero che si lascia manipolare senza il minimo problema.
Al momento della prima visita la vescica appare vuotata pertanto non si presta ad una cistocentesi.
Mi viene detto che il gatto emette urina con sangue, facendo piccoli laghetti qua e là per la casa.
Valuto tutti gli accertamenti diagnostici del caso ed al momento, in attesa di capire come evolve il caso, mi limito a proporre un ciclo di terapia con un rimedio omeopatico 4 gocce mattino e sera per 7 gg
Dopo due giorni:
la situazione sembra destinata a non risolversi
“… MICKY non riesce proprio ad urinare o meglio continua a fare soltanto piccole gocce come avevi detto tu, si sforza ma fa solo delle gocce, però non la fa e poi non beve”.
A questo punto procedo con una leggera sedazione per procedere a cateterismo e lavaggio vescicale.
L’introduzione del catetere non è priva di difficoltà per la presenza di sabbia che ostruisce il lume del canale uretrale. Eseguito esame urine e del sedimento.
Confermo il quadro di cistite acuta da cristalli di struvite, le pareti della vescica appaiono molto ispessiti e la vescica tende ad essere meno elastica per cui fatica a dilatarsi correttamente.
La lastra radiologica conferma l’ispessimento della parete vescicale e soprattutto la difficoltà del gatto a svuotare l’alvo per la presenza di feci nel canale intestinale.
Così mi viene descritto:
“ è un gatto mammone, molto tranquillo, pacifico”
Ho modo di verificare che non reagisce neppure alla iniezione del sedativo per via intramuscolare che di solito provoca una reazione algica poco gradevole.
Mi dicono che solitamente sia un gatto al quale non manca l’appetito, ed in effetti la sua mole non lo tradisce.
In funzione del quadro clinico rilevato e delle informazioni ricevute ho sufficienti elementi per intervenire con un rimedio omeopatico costituzionale da somministrare mattino e sera per almeno due settimane.
Nel frattempo ricevo via mail l’esame ematologico richiesto al laboratorio che rivela:
BUN = 83 (max 40); Creat = 1,08
In un tempo ragionevole si ha una progressiva e graduale remissione della sintomatologia.
Due settimane dopo
Al controllo MICKY sta abbastanza bene, la vescica è completamente vuotata, ha ripreso a mangiare con regolarità.
Due settimane dopo
MICKY sta abbastanza bene anche se emette ancora urina sanguinolenta o per lo meno non ancora normale, però riesce a svuotare la vescica spontaneamente senza problemi.
La situazione tenderà a migliorare progressivamente con grande soddisfazione dei proprietari.
La scelta del rimedio costituzionale si rivela efficace e consente un rapido recupero, il gatto riprende il suo normale stile di vita con le opportune precauzioni alimentari necessarie.