Polineuropatia- NEUROLOGIA

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Dott. Fabio Antonioni

Sempre più mi imbatto in queste diagnosi aspecifiche soprattutto nei gatti. Vediamo di trovare qualche indicazione utile per il proprietario.

Trasmissione neurologica danneggiata

Di che si tratta?

Si tratta di un termine generico che viene adottato dal Medico per indicare una alterazione della trasmissione neuronale che comprende l’impulso nervoso lungo la derivazione assonale fino al muscolo.

Potremo paragonarlo a disturbi della rete “wi-fi” del sistema nervoso che non riesce a diffondere il segnale alle parti più periferiche dell’organismo (nervi) che appaiono alterati o non in condizioni da ricevere e diffondere adeguatamente il segnale al muscolo favorendo il movimento.

Si parla anche di disturbo demielinizzante qualora sia colpita la componente mielinica o di quella componente che rappresenta la guaina protettrice della cellula nervosa.

La polineuropatia è una patologia che interessa la componente periferica del sistema nervoso e comporta una disfunzione di nervi periferici fino a compromettere la funzione sensitiva e/o motoria dei nervi in modo diverso, in fasi evolutive diverse e con quadri clinici differenti.

Quali sono le cause scatenanti?

Non esiste una forma clinica unica, differenti sono le polineuropatie e differenti gradi di alterazioni lesionali pertanto anche a livello diagnostico non è semplice trovare un’unica causa eziologica, spesso sono malattie su base genetica o autoimmunitaria, un settore abbastanza oscuro, misterioso che offre poche soluzioni concrete al terapeuta.

A livello scientifico vengono segnalate alcune cause endocrinologiche sia a carico del cane che del gatto: diabete (gatti), l’ipotiroidismo, iperadrenocorticismo, l’insulinoma pancreatico.

anomalie nella trasmissione del segnale

Sintomi

Patologie responsabili di un deficit di deambulazione, il gatto tende a manifestare difficoltà di movimento oppure di equilibrio statico o di andatura con barcollamenti.

Ad esse si associano debolezza muscolare, tendenza alla atrofia muscolare, riduzione della percezione sensoriale a carico delle estremità, atteggiamento da plantigrado.

Assistiamo a forme che colpiscono alcune razze di cani ad esempio (predisposizione genetica) indotta da una selezione genetica provocata dalla mano dell’uomo, ma è possibile rilevarla anche nei gatti randagi.

In Olanda anni fa comparve una forma di polineuropatia acuta che colpì molti gatti con esito fatale, in quella occasione furono ritirati dal commercio alcune tipologie di mangime secco, ma in verità non si trovò mai la vera causa scatenante (fonti ufficiali).

Esistono diversi gradi di malattie, talvolta sono colpiti assoni terminali più lunghi e progressivamente vengono interessati anche quelli più corti, altre volte si assiste a forme demielinizzanti capaci di ridurre lo spessore della guaina mielinica che avrebbe lo scopo di proteggere la cellula nervosa e le sue terminazioni periferiche e consente il trasferimento dell’impulso nervoso proprio come un filo elettrico.

Terapia farmacologica

Non esiste una terapia specifica, il paziente viene trattato con antinfiammatori, integratori vitaminici a base di vitamina del gruppo B (vedi sito alla voce vitamine), ma più di quello non si riesce a fare.

Omeopatia

Uno dei vantaggi della Medicina Omeopatica consiste nell’ offrire al Veterinario la possibilità di trattare il paziente con sostanze di origine naturale senza il rischio di intossicazione farmacologica e prive di effetti collaterali.

Esistono molti rimedi unitari che esercitano una azione curatrice e protettrice a livello della fitta rete del sistema nervoso centrare e periferico che consentono di ottenere risultati incoraggianti e talvolta anche inattesi.

Quindi l’Omeopata può intervenire con una “terapia situazionale” adeguata al singolo caso per poi proporre una prescrizione più profonda o “costituzionale”.

Tutti coloro che ci consultano pretendono soluzioni rapide ed efficaci, ma talvolta il Medico può intervenire con la sua esperienza per salvare il salvabile, salvaguardare i tessuti ancora non coinvolti dal fenomeno degradativo o degenerativo.

Le malattie possono essere devastanti, la guarigione clinica resta la meta finale ideale da raggiungere, ma non sempre concretamente attuabile.

In campo veterinario garantire uno stile di vita dignitoso a questa categoria di pazienti ( soprattutto giovanissimi) è sempre un risultato più che accettabile e bene augurante.