Dott. Fabio Antonioni
Questo è uno caso abbastanza caratteristico di un cane anziano che presenta alcuni problemi tipici della sua età legati.
Solo a posteriori ho saputo che il cane mi era stato portato con l’intenzione di fare eutanasia per evitare che il cane “potesse soffrire troppo”. Qui la terapia omeopatica è stata prodigiosa perché mi ha consentito di salvare BILL da una fine ingloriosa e di ottenere un risultato clinico sufficientemente rapido da convincere i proprietari a proseguire le mie istruzioni.
Agosto 2008
BILL Pastore tedesco di 11 aa maschio
“ ..da qualche giorno BILL non sta bene, non lo vedo in forma, ha smesso di mangiare improvvisamente, poi non lo vedo sporcare in giro e sono preoccupato.. non vorrei avesse un blocco intestinale.”
Non appare in buone condizioni di salute, piuttosto magro, leggermente disidratato, fatica a camminare ed a mantenere la stazione quadrupedale manifestando anche una evidente atrofia a carico dei muscoli della coscia e delle gambe.
Solitamente è un cane tenuto legato in giardino con una lunga catena che scorre.
Mi viene spiegato che il cane è piuttosto aggressivo con gli estranei tanto che devono ricorrere alla museruola, ultimamente questo comportamento sembra essersi accentuato notevolmente
Visita clinica
Temperatura rettale 39.3 °C, alla palpazione addominale avverto una grossa massa delle dimensioni come un melone.
Mentre lo palpo BILL sembra manifestare una certa algia, tende ad assumere un atteggiamento di falsa cifosi ed inoltre tende a perdere spontaneamente urina (incontinenza urinaria).
A questo punto decido di effettuare una palpazione rettale e questo conferma il mio sospetto di una evidente prostatomegalia, la vescica è completamente dilatata, la ghiandola appare aumentata di volume tanto da occludere quasi del tutto la pervietà del transito intestinale ed inoltre alla palpazione il cane manifesta evidente dolorabilità.
BILL non si lamenta più di tanto, tende ad assumere un atteggiamento abbastanza poco partecipativo, come se non fossi presente.
Spiego al proprietario che la febbre e la sensibilità presente alla palpazione mi fanno pensare ad un processo infiammatorio acuto.
Domando se abbiano BILL spingere molto per defecare o urinare.
Il proprietario mi guarda quasi incredulo
“ … beh, ti devo dire che mi sorprendi, in effetti sì, ora che mi ci fai pensare ho notato che BILL spingeva molto per farla, ma ho sempre dato colpa al fatto che fosse stitico, delle volte spingeva senza neppure fare feci, oppure poche in relazione allo sforzo, ultimamente però mi sembrava fosse peggiorato ed allora spesso aggiungevo dell’olio di oliva nella sua pappa”.
Consiglio una procedura tradizionale che prevede un accertamento ecografico per escludere la presenza di eventuali cisti prostatiche o ascessi.
Con la cateterizzazione ottengo una bacinella piena di urina sanguinolenta tanto che il proprietario resta allibito da quanta urina potesse contenere la vescica di BILL che probabilmente non urinava da giorni.
“ … io sono fuori per lavoro tutto il giorno e lui è libero fuori per cui non mi accorgo se e quando la fa, invece le feci le vedo perché poi vado a pulire il cortile.. è vero che da qualche tempo non riusciva ad alzare più la zampa posteriore ma tendeva ad urinare come una femmina inarcando le zampe posteriori ed accucciandosi con il treno posteriore.
Pensavo fosse più per motivi di età e non ho dato molto peso a questa cosa”.
Non riesco ad ottenere altre informazioni relative al carattere di BILL se non per il fatto di essere affettuoso con i familiari e non con gli estranei.
Dedico di impostare una terapia omeopatica prendendo in esame pochi sintomi fisici.
Esame urine: PS ipostenurico; PT ++; Globuli rossi
10 gocce di rimedio omeopatico 2 volte die per almeno 7 gg.
7 giorni dopo
al controllo la ghiandola prostatica si è ridotta di volume in modo sensibile, inoltre non ha più dolorabilità alla palpazione, BILL riesce a svuotare l’alvo meglio.
14 gg dopo
BILL manifesta una difficoltà più marcata alla stazione quadrupedale, cammina con le zampe posteriori incrociandole alcune volte, atrofia muscolare marcata.
L’indagine esplorativa mi assicura che la prostatite acuta è risolta ed il volume prostatico è rientrato nella norma con scomparsa della dolorabilità.
Decido per una lastra radiologica, emerge un quadro di spondilosi a livello delle prime vertebre lombari poi uno schiacciamento tra ultima lombare e prima sacrale.
Cambio la mia prescrizione omeopatica, 10 gocce una volta die per 4 gg poi sospende.
21 gg dopo
il proprietario sembra particolarmente soddisfatto, BILL ha ripreso a mangiare come prima, sembra più attivo e vivace e soprattutto ha ripreso ad urinare anche se riesce a farlo spontaneamente assumendo la posizione femminile.
35 gg dopo
decisamente migliorato, il proprietario mi dice che ora è sempre in piedi e gira in continuazione per il giardino, mentre prima restava quasi sempre sdraiato, mangia con grande appetito.
Domando se fosse cambiato nel suo carattere.
“ .. Ho notato che è più tranquillo e meno nervoso, più tollerante, meno scorbutico riesco a capire che sta meglio e vuole salire in auto anche se non riesce da solo.
Lo vedo stare in piedi diritto con più sicurezza e non ha più quella andatura iniziale che lo portava ad inciampare continuamente, si siede e si alza in modo più sicuro sempre in relazione alla sua età ed al suo problema ovviamente, ma è una cosa accettabile”.
Quando esce dallo studio lo vedo tirare con il guinzaglio e poi finalmente lo vedo alzare la zampa posteriore per urinare e stare fermo reggendosi con la controlaterale senza barcollare.
Decido di continuare con il rimedio 2 volte a settimana per altre 3 settimane, poi vedremo.
5 mesi dopo
Di sua iniziativa il proprietario ha sospeso la terapia, BILL sta bene, ma comincia a mostrare qualche cedimento alla zampa dx.
Mangia sempre con grande voglia e desiderio, feci voluminose e formate, non più sottili come prima e senza troppo sforzo.
Ripeto un nuovo ciclo con l’ultimo rimedio omeopatico che offrirà ancora una volta un aiuto sostanziale a BILL.
Conclusioni
Purtroppo nella aree periferiche di campagna spesso i proprietari non sono abituati a raccontare del proprio animale da compagnia che spesso vive in giardino, pertanto occorre insistere e fare domande.
Poco a poco, quando prendono fiducia, allora emergono aspetti interessanti per il Medico Omeopata che può far tesoro delle informazioni ricevute per decidere il rimedio più adatto al singolo paziente. Quando non otteniamo grande collaborazione occorre ricorrere alla propria esperienza professionale, nulla più.