L’Interazione con il cliente odierno
Con il passare del tempo, ho la sensazione che il rapporto con il cliente veterinario sia cambiato molto.
Oggi abbiamo gli strumenti “social” che sicuramente semplificano molto le nostre operazioni di gestione del paziente veterinario anche “a distanza” ma si sono ridotti sensibilmente i veri contatti con le persone fisiche in quanto tali, mancano sempre di più i presupposti per instaurare e mantenere un rapporto ideale Medico/Cliente.
Pare si stia perdendo quella interazione fiduciaria tra Veterinario e cliente occasionale dall’altro che è portato a chiedere soluzioni rapide anche all’Omeopata per il proprio PET senza perdere tempo.
Purtroppo la Medicina Omeopatica necessita dei suoi tempi tecnici di applicazione e richiede un procedimento abbastanza complesso ed articolato sin dall’inizio a partire dalla raccolta della storia anamnestica remota e recente, poi occorre visionare la documentazione e tutti i referti diagnostici accumulati nel tempo, non mancano chiarimenti necessari delle versioni spontanee fornite dallo stesso proprietario che devono essere valutate in modo attento ed utile all’Omeopata altrimenti si rischia di non offrire al cliente una soluzione “possibile”.
Ci tengo a sottolineare soluzione terapeutica “possibile” dal momento che esistono situazioni e casi clinici molto complessi come quelli di natura oncologica ad esempio ma non solo; tutti richiedono un impegno costante da parte dell’Omeopata Veterinario che deve poter individuare il farmaco adatto tra migliaia di rimedi omeopatici con grande cura grazie alla conoscenza e all’ esperienza accumulata nel tempo in fatto di materia Omeopatica applicata sul campo e non solo scritta sui libri o letta su articoli.
La terapia omeopatica può essere l’inizio di un percorso terapeutico decisamente interessante ma non è in grado di fare promesse vane ed è proprio ciò che il nostro cliente moderno pretende di avere al più presto.
Le prognosi sono sempre difficili da prevedere e da accettare ed anche l’Omeopatia non è una scorciatoia da percorrere in auto per arrivare prima, anche il Veterinario più scrupoloso ed attento deve sapersi arrendere di fronte a situazioni compromesse, critiche, complesse e croniche che non offrono prospettive di successo.
Preferisco sempre essere chiaro sin dall’inizio con il cliente su eventuali aspettative che non sono in grado di garantire anche quando magari ho saputo gestire situazioni importanti di cui posso andare fiero.
Ogni caso clinico fa storia a sè ed il proprietario deve collaborare, non deve limitarsi a giudicare il nostro modo di fare terapia.
Spesso siamo vittime di questo giudizio quando le cose non vanno come il cliente pretende.
Con la mia terapia tendo a cercare l’equilibrio ideale per il mio paziente in termini di benessere generale e di stile di vita possibile, ma il percorso terapeutico intrapreso deve essere inteso come una esperienza comune che si deve condividere assieme al cliente ed il suo PET anche nel bene e nel male, con i suoi alti e bassi.
Il bicchiere deve essere visto sempre mezzo pieno e mezzo vuoto, tutto qui.
Grazie per l’attenzione