Dott. Fabio Antonioni
Molti non sanno che ci sono farmaci per uso umano che possono essere pericolosi e se ne fa un uso inconsapevole senza comprendere eventuali i rischi per la propria salute.
Dimenticavo di aggiungere che si impiegano anche in campo veterinario.
Di cosa si tratta?
Si tratta di un farmaco umano miorilassante ed antidolorifico semisintetico adatto per le contratture muscolari a carico della schiena ed utilizzato nelle lombosciatalgie in formulazione orale o più frequentemente per via iniettabile associato ad un antalgico ed antinfiammatorio no FANS come il “diclofecan” ( stessa associazione vale anche per il settore veterinario).
In natura questa molecola la si estrae da un glicoside naturale dalla pianta della Famiglia botanica delle Colchicaceae, la Gloriosa superba.
Tossicità
La AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che è un ente pubblico competente per l’attività regolatoria dei farmaci, ha chiaramente segnalato la tossicità di tale molecola raccomandando un impiego a determinate dosaggi e per un periodo di tempo limitato.
Dose consigliata:
- formulazione orale non > 16 mg al die per un massimo di 7 gg
- formulazione iniettabile (fiale da 4 mg/2 ml) non > 8 mg per la prima iniezione e non > 4 mg per le successive per un massimo di 5 gg
- esistono formulazioni per uso topico sotto forma di creme, gel, spray
Rischi riconosciuti
Sono stati individuati rischi di:
- teratogenicità,
- embriofetotossicità,
- compromissione della fertilità maschile,
- cancro.
Chiaramente è controindicato in donne in gravidanza per gli effetti sul feto o in allattamento mentre viene consentito a donne fertili purchè sottoposte a metodi contraccettivi efficaci.
Nell’organismo il tiocolchicoside di trasforma una molecola dannosa, cioè provoca il fenomeno della ANEUPLOIDIA, cioè capace di alterare il numero dei cromosomi umani che normalmente è composta da 46 cromosomi; quindi, è alla base di alterazioni fetali severe.
Se il farmaco risulta estremamente pericoloso per le donne, non da meno lo è per l’uomo interferendo sulla fertilità del seme maschile.
Per entrambi è un farmaco riconosciuto potenzialmente cancerogeno.
Commento
Trovo curioso che alcune categorie di farmaci antidolorifici siano utilizzati con troppa disinvoltura da ignari consumatori, non condivido l’impiego in ambito veterinario.
Fortunatamente non ho mai fatto uso di questa roba nè per uso personale nè per i cani con problemi ortopedici.
Ciò non significa che, per necessità, il farmaco non possa essere impiegato, ma i rischi per la salute, per lo meno, andrebbero segnalati in modo inequivocabile anche sulla confezione così come si fa per le sigarette.