Leucemia felina o FELV- MALATTIE INFETTIVE

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Dott. Fabio Antonioni

Il Virus della FELV appartiene alla Famiglia dei Retrovirus, è un RNA virus dotato di membrana esterna o “envelope” sulla quale si collocano le proteine antigeniche responsabili del quadro patogeno.

Responsabile di malattie sistemiche gravi, riesce a penetrare all’interno delle cellule-ospite distruggendo il sistema immunitario con esito infausto.

Virus molto labile in ambiente esterno, sensibile ai comuni disinfettanti, ai detergenti, alla temperatura, al calore.

Epidemiologia: trasmissione del virus

  1. Per via orizzontale: oro-fecale attraverso contaminazione con saliva, sangue, escrezioni, urina, feci a seguito di contatti stretti e prolungati tra gatti infetti e conviventi.
  2. Per via verticale: contagio madre / figlio in utero oppure in allattamento (latte contaminato) o per operazioni di pulizia dei gattini (saliva contaminata); quelli che sopravvivono restano infetti e contagianti.

Patogenesi

Fattori condizionanti al contagio:

  1. carica virale o dose infettante (alta o bassa)
  2. patogenicità del ceppo virale (varianti A-B-C)
  3. età del soggetto
  4. efficienza stato immunitario (anticorpi neutralizzanti)

Si hanno due possibili evoluzioni:

  1. replicazione virale si blocca, il gatto non si ammala, si immunizza rimanendo protetto nel tempo
  2. replicazione virale diffonde – viremia sistemica transitoria in organi linfoidi (timo, milza, linfonodi, intestino, gh salivari) – quadro sintomatologico aspecifico: febbre, inappetenza, linfoadenopatia generale, stomatiti. Contagiosi per un periodo di tempo variabile da 3 a 6 settimane sino ad un max di 16 settimane (vedi infezione transitoria).

Profilo epidemiologico

A seguito del contagio il virus si insedia nel tessuto linfoide della zona oro-faringea, sono possibili sue evoluzioni distinte che possono mescolarsi l’una all’altra e si confondono.

FASE REGRESSIVA- gatti Regressor

Replicazione virale annientata FELV (-) eliminazione virus – anticorpi circolanti neutralizzanti

-infezione regressivaGUARIGIONE = 40%

FASE PROGRESSIVA- gatti Progressor

Replicazione virale diffonde > viremia transitoria in organi linfoidi interni (timo, milza, linfonodi, intestino, ghiandole salivari) con quadro sintomatologico aspecifico: febbre, inappetenza, linfoadenopatia generale, stomatite.

Si distinguono diversi quadri viremici o infettivi

  1. Viremia persistente – FELV (+) = 30% – si ammalano a distanza di 3-5 anni dal contagio (patologie respiratorie, dermatologiche, gastroenteriche, neurologiche) – SINTOMATICI contagianti ad esito infausto.
  2. Viremia latente (FELV latente) = 30%  

Di questo 30 % avremo:

  1. 40 % guarisce FELV (-) – Asintomatici non contagianti
  2. 50% permane in fase latente FELV (-) – in presenza di sintomi sospetti – richiesto test di conferma PCR provirale
  3. Viremia transitoria – rientrano in questa categoria 2 tipologie di gatti:
  4.  i gatti FELV (+) con viremia ed infezione transitoria subito dopo il contagio per un periodo variabile (3-16 settimane) – Asintomatici contagianti
  5. 10% di FELV latente si riattiva a seguito di eventi stressanti o terapie immunosoppressive (vedi cortisone) – gatti FELV (-) > FELV (+) > FELV (-) o viceversa = test antigenici discordanti

SINTOMATOLOGIA

Potremo avere tre quadri infettivi in funzione della viremia

  1. Infezione persistente

FELV (+) (prendiamo in esame solo i viremici persistenti) SINTOMATICI – tendenza a sviluppare neoplasie o sopravvivere più a lungo in contesti domestici ben accuditi, purché isolati da altri consimili. Il 50 % ha prognosi infausta in due anni e 80% in tre anni.

Il quadro sintomatologico comprende: 20% forme neoplastiche come linfomi, linfosarcomi o forme leucemiche (leucemia linfatica o leucemia mieloide) e 80% forme non neoplastiche come sindromi immunosoppressive – malattie immuno mediate – altri disturbi come glomerulonefriti, insufficienza renale, disturbi riproduttivi, uveiti, neuropatie.

  • Infezione latente

ASINTOMATICI – sviluppano una infezione latente (virus nel midollo spinale)- possibile riattivazione spontanea da latenza midollare o localizzazione atipica del virus in alcuni organo specifici ed a seguito di situazioni immunodepressive (da non contagiosi a contagiosi o viceversa) da FELV (-) a FELV (+) e viceversa.

  • Infezione transitoria

FELV (+) (viremici transitori) dopo il contagio sviluppano una infezione transitoria (contagiosità transitoria), possono guarire o ammalarsi e loro volta come viremici persistenti.

Clinica : semplificazione

FELV (+) sempre CONTAGIOSI in presenza o assenza di sintomi – rivelabile con test antigenico rapido – possono presentare sintomi di malattia e vanno monitorati, possono essere asintomatici per un periodo lungo (3-5 anni) poi si ammalano.

FELV (-) NON CONTAGIOSI a CONTAGIOSI – non rilevabile con test antigenico rapido – comprendono gatti mai contagiati, gatti che possono essere stati contagiati e sono guariti, gatti che si sono negativizzati ma che si possono riattivare (FELV latenti) – in presenza di patologie ematiche usare tecniche di biologia molecolare o PCR.

Terapia farmacologica

Mi limito a citare alcuni farmaci adottati nei protocolli terapeutici in terapia e prevenzione.

Interferone omega felino: FELV (+) destinato solo a gatti asintomatici e giovani – tre cicli di 5 iniezioni sottocutanee per stimolare lo stato immunitario.

Antiretrovirali: FELV (+) malati – zidovudina (AZT) inibitore della “transcriptasi inversa” – per via orale o sottocute per tre settimane.

Profilassi vaccinale: FELV (-) gatti a rischio di contagio (colonie, gattili), sconsigliato per gatti che vivono in ambiente domestico.

Terapia omeopatica

L’approccio omeopatico si rivolge sempre al gatto viremico persistente FELV (+) sia asintomatico che sintomatico in fase iniziale.

Ogni singolo paziente avrà il suo specifico rimedio omeopatico, non esistono protocolli terapeutici in medicina omeopatica destinati alla FELV.

La tempistica ha un ruolo determinante a livello prognostico, si deve interviene prima che si possa ammalare in modo grave.

Il rimedio omeopatico specifico per il singolo paziente è privo di effetti collaterali, ben tollerato, deve essere assunto in modo continuativo e si prefigge di sostenere il sistema immunitario per un lasso di tempo più lungo possibile.

Come per la terapia farmacologica non garantisce la guarigione clinica.