Dott. Fabio Antonioni
Il caso di NINA è abbastanza esemplare per questa categoria di pazienti.
La Leucemia Felina o FELV (vedi nel sito FELV virus felino) è un Retrovirus che può causare quadri clinici estremamente variabili e molto diversi tra singoli individui di difficile gestione.
Da premettere che ogni caso fa storia a sé; personalmente tendo sempre a chiarire la natura del mio intervento terapeutico prima di prendermi carico di situazioni così delicate, non è mia abitudine illudere il mio potenziale cliente con guarigioni impossibili.
Di solito i proprietari appaiono sempre piuttosto scossi e spaventati, talvolta anche poco informati e quindi occorre cercare di spiegare loro bene la situazione.
In tale circostanza viene descritto il caso di NINA una gatta trovatella adottata a 4 mesi che al momento della consultazione ha già 1,3 anni, è sterilizzata e vive in uno stato di semilibertà.
A seguito di alcuni sintomi neurologici è stata riscontrata la positività alla FELV al test di laboratorio.
“ il mio Veterinario non mi ha dato molte alternative, so che non esiste una cura per questa malattia infettiva ma vorrei farle fare una vita più lunga possibile e mia cugina mi ha dato il suo contatto poiché è rimasta soddisfatta per il suo gatto con lo stesso identico problema”
La prima settimana di Agosto 2021 vengo contattato, la proprietaria lamenta che la gatta già da un mese ha cominciato a manifestare dimagramento ed inappetenza.
Mi viene raccontata in questo modo (SINTESI):
“ si tratta di una gatta piuttosto indipendente sin da cucciola, ha sempre tentato di uscire fuori ed avere i suoi spazi. Molto affettuosa soprattutto con me, ha un carattere esuberante anche se non è troppo affettuosa. Giocherellona sin da piccola, ma non ha mai rotto nulla, molto pulita ed ordinata. Predilige pesce e pollo, ultimamente più inappetente ed ha perso peso.”
Descritta come una gatta protettiva, energica, sensibile.
Dal questionario omeopatico compilato e dalle telefonate di chiarimento emerge un quadro poliedrico ma la proprietaria mi domanda se sia possibile fare qualcosa con la terapia omeopatica che lei non conosce.
La scelta del rimedio costituzionale studiato appositamente per NINA viene somministrato tutti i giorni e già a distanza di un mese la situazione generale appare stabilizzarsi in senso migliorativo, NINA riprende la sua condizione migliore in modo progressivo con grande soddisfazione da parte della famiglia.
A distanza di 6 mesi:
“Buongiorno Dottore, volevo intanto ringraziarla perché la mia NINA con la FELV sta molto meglio, mangia, è vivace e resta un po’ scontrosa solo se la tocchiamo troppo, si accoccola solo quando vuole lei di solito la mattina. Con me è molto coccolona, volevo sapere come continuare con la terapia..”
La fase peggiore sembra essere passata, attualmente NINA è sottoposta ancora al supporto omeopatico e tenuta sotto controllo, la proprietaria appare più tranquilla e rilassata.
Conclusioni
Il caso di NINA è uno dei tanti casi che è possibile seguire con la Medicina Omeopatica.
In tali situazioni la tempistica è sempre un fattore determinante, qui la proprietaria ha pensato di contattarmi prima possibile ed anche grazie alla sua iniziativa è stato possibile intervenire in modo celere.
E’ impensabile confondere il miglioramento clinico con la guarigione clinica dal momento la negativizzazione virale della gatta non è il mio obiettivo primario, ciò non toglie di essere stato in grado di offrire un po’ di speranza ad una cliente che ha visto la sua gatta migliorare sotto i suoi occhi.
Non aggiungo altro.