Dott. Fabio Antonioni
Definito anche “reverse sneezing”
Si tratta di un fenomeno che colpisce sia i cani di piccola o grande taglia indistintamente, consiste in episodi occasionali che simulano un attacco asmatico.
In verità non è nulla di preoccupante, si tratta di un fenomeno che può durare circa 10-15 secondi però il nostro beniamino starà bene nel giro di qualche minuto, tutto passa spontaneamente e senza conseguenze.
Ci sono cani che possono presentare il disturbo anche la notte durante il sonno, altri di giorno.
Non esistono segnali premonitori, la crisi può compire improvvisamente e scomparire altrettanto velocemente, può interessare cuccioli in fase di accrescimento soprattutto brachicefali ma anche adulti ed anziani, sia di razza che meticci.
Colpisce anche i gatti.
Meccanismo
Lo starnuto tradizionale è da considerare un meccanismo riflesso che nasce dalla stimolazione delle prime cavità nasali; pertanto, il cane tenta di espellere qualcosa, butta fuori aria in modo rapido per liberare le prime vie respiratorie.
Lo “starnuto inverso” scatta nel momento in cui la suddetta stimolazione si innesca in una zona anatomica più declive, cioè a livello di rinofaringe, l’area anatomica che si trova subito dietro alle cavità nasali e sopra il palato molle; la stimolazione provoca il fenomeno di inalazione rapida di aria dall’esterno all’interno, procedendo in una direzione che è opposta rispetto allo starnuto tradizionale.
Sintomi
Il cane si mette sulle 4 zampe con la bocca è chiusa, distende il collo e comincia a manifestare come una crisi respiratoria con una respirazione accelerata, parossistica, rumorosa, stertorosa, addirittura fa un verso che assomiglia a quello dell’anatra, talora contrae anche la cassa toracica.
All’apparenza sembra un attacco asmatico, come se soffocasse, ma in verità non fa altro che inalare aria fredda velocemente che a sua volta va a stimolare i recettori a carico del rinofaringe.
In sintesi, lo starnuto inverso diventa un atto inspiratorio forzato fatto di inspirazioni parossistiche (che si susseguono rapidamente) con la glottide chiusa seguite da rapide espirazioni.
Spesso alla fine della crisi il cane sembra avere qualcosa in gola che ostruisce, può essere un bolo di saliva o di catarro che poi riesce comunque a rimuovere e deglutire.
Cause e circostanze
Tante sono le ipotesi formulate partendo dalle più semplici.
Si pensa a: fumo, polvere, agenti irritanti, saliva, catarro, corpi estranei, odori (profumi, da detergenti per la pulizia domestica ecc..) infiammazioni a carico di rinofaringe.
Può insorgere in determinate circostanze,
- durante o subito dopo il riposo,
- concomitante ad una emozione improvvisa, ad esempio poco prima di uscire con il guinzaglio, prima di giocare, al mattino al risveglio
- quando si agita
- dopo aver bevuto o mangiato velocemente.
Si parla ancora di allergie capaci di scatenare questi spasmi per arrivare alla ipotesi estrema di polipi nasali che possono ostruire parzialmente le prime vie aeree e richiedono indagini diagnostiche approfondite (rinoscopia).
Cosa fare
Nella maggior parte dei casi si tratta di un quadro fenomenologico non pericoloso per la salute del cane, per nulla allarmante.
Il proprietario può adoperarsi a tranquillizzare il suo cane, basta massaggiare delicatamente la parte declive del collo a livello di gola, viene consigliato di occludere con la mano le sue narici per ridurre la inalazione forzata di aria per qualche secondo obbligandolo il cane ad aprire la bocca e ridurre la decompressione tra palato molle e faringe.
Tutto può essere fatto con estrema calma evitando inutili allarmismi e senza mettere in ansia il proprio cane.
Terapia farmacologica
Non esiste una terapia farmacologica. È un fenomeno che viene considerato parafisiologico.
Terapia omeopatica
La gestione omeopatica prevede un percorso terapeutico “non convenzionale” studiato sul singolo paziente, non esiste un rimedio che possa impedire l’accesso in acuto.
Si può agire con il rimedio costituzionale su animali iperattivi, emotivi, irritabili, nervosi, impetuosi, ansiosi frenando alcuni eccessi o inclinazioni reattive e/o istintive troppo esuberanti come concausa al fenomeno dello starnuto inverso.
Ciò non toglie che il trattamento possa essere fatto anche su soggetti miti, tranquilli e docili.