Dott. Fabio Antonioni
Cercheremo di fornire qualche informazione generica secondo la solita formula proposta in tutti i miei articoli della domanda e risposta.
Cosa sono le poliatriti?
Intanto la Poliartrite è un termine generico che si riserva ad un interessamento a carico di più articolazioni del cane e del gatto. Si tratta di una forma di natura immunologica e per questo vengono inserite nel capitolo delle Artropatie autoimmuni.
Nella sostanza il sistema immunitario tende ad attaccare le articolazioni determinandone alterazioni strutturali, deformità, patologie funzionali e degenerative anche gravi.
La causa eziologica resta sconosciuta, pertanto rientra nella categoria delle malattie idiopatiche.
Quali animali sono colpiti?
In prevalenza le Artropatie autoimmuni colpiscono i cani ed è spesso causa di zoppia, si distinguono due forme:
- Forma erosiva: piccoli animali (Toy) caratterizzata da distruzione in sede articolare ed extra-articolare con interessamento dell’osso, legamenti e tendini.
E’ paragonabile alla artrite reumatoide dell’uomo.
Sono colpiti cani di piccola taglia, intorno a 4 anni di età, la patologia ha un esordio subdolo, magari febbre, una zoppia alterna che colpisce un’unica articolazione distale ma si espande ad articolazioni contro laterali con conseguente dolorabilità e deficit motorio.
- Forma non erosiva: grandi animali meno invasiva e comunque limitata alla sede articolare, più frequenti da riscontrare nei cani di media e grossa taglia intorno ai 5-6 anni di età provocando una sensibile riduzione della capacità motoria associata a febbre, letargia, dolorabilità locale.
Nei gatti prevale questa forma che è progressiva, colpisce le articolazioni più periferiche e può essere concomitante ad infezioni virali che colpiscono il sistema immunitario (Felv).
Nella pratica spesso questa forma è associata a Lupus eritematoso sistemico o LES che coinvolge molti organi interni ed anche la pelle.
Procedure diagnostiche?
Non è sempre semplice, la prassi prevede esami di laboratorio generali e specifici: Rx ed altro.
Tra gli esami più specifici si eseguono prelievi del liquido sinoviale, biopsie articolari ecc..
Come vengono trattate?
Analogamente alle forme umane sono forme progressive, spesso la patologia resta inguaribile.
Il protocollo terapeutico classico si prefigge di ridurre e controllare il fenomeno infiammatorio ed il dolore locale nel tempo per quanto possibile.
È previsto il ricorso ad antinfiammatori FANS oppure in alternativa a Corticosteroidi quali antinfiammatori ed immunosoppressivi ed altro.
Esistono anche altre molecole immunosoppressive che spesso provocano effetti collaterali e non sono tollerate ad esempio dai gatti.
Occorre sottolineare che la maggior parte dei farmaci immunosoppressivi o chemioterapici provocano una interferenza a carico delle cellule dei globuli bianchi del sangue, cioè la formula leucocitaria subisce una diminuzione sensibile, queste terapie prevedono un continuo screening del sangue. Attualmente si utilizzano anche farmaci del Parkinson umano.
Con la Terapia Omeopatica?
Si possono ottenere risultati buoni e talvolta anche spettacolari soprattutto in soggetti giovani.
Ogni paziente, secondo i dettami della “Omeopatia Unicista” deve assumere il suo farmaco omeopatico secondo il principio di massima similitudine, non esistono protocolli terapeutici.
Il ricorso a complessi omeopatici presenti sul mercato non trovano la mia approvazione.
Diversamente, a seconda della circostanza, tendo ad associare Fitoterapici nel cane e Gemmoterapici nel gatto privi di alcool destinati ad uso pediatrico.
Da qualche anno mi sto dedicando anche alla Micoterapia, cioè l’uso dei funghi in sostituzione dei soliti integratori.