Dott. Fabio Antonioni
Anatomia del gomito: cenni
L’anatomia del gomito appare complessa, la potremo definire una articolazione ad incastro paragonabile a due tessere di un puzzle con una parte concava ed una convessa.
La struttura ossea che compone l’articolazione è composta sostanzialmente da 3 singole componenti:
- Omero
- Radio
- Ulna
Figura 1 Omero-Radio-Ulna
Qui ogni singolo componente contribuisce ad una perfetta congruenza armonica tra i singoli capi articolari, un ingegnoso sistema ad incastro proprio come un puzzle.
Dinamica del gomito: cenni
Nel cane l’articolazione del gomito gode di un movimento di rotazione:
- escursione minima prevede una flessione max con un angolo articolare di 36°circa.
- escursione massima in estensione con angolo diventa 136° circa.
Figura 2. Gomito in max estensione
Figura 3. Gomito in max flessione
Eziologia patologie del gomito: cenni
Le patologie del GOMITO sono influenzate da una combinazione armoniosa e dalla conformazione anatomica delle singole componenti che si modificano durante la fase di crescita del cane.
Un accrescimento anomalo, disarmonico di Radio ed Ulna in un cucciolo (razze grandi o giganti) condiziona la dinamica articolare, nel tempo emergono criticità con eccessivo carico ed attrito, punti nei quali si vengono concentrate le spinte dell’Omero a monte, si manifesta la predisposizione a lesioni articolari specifiche del GOMITO più frequenti (vedi schema).
Le anomalie potranno essere di natura funzionale nella fase iniziale per evolvere nel tempo a vere e proprie anomalie lesionali che alterano l’anatomia originale fino ad intaccare più in profondità l’intera struttura anatomica (ossa, cartilagini, capsula articolare, sinoviale, legamenti, muscoli ecc.) con segni di artrosi o di osteoartrite una patologia a carattere degenerativo e progressivo del cane anziano.
Sviluppo di crescita anomalo a carico di Radio ed Ulna:
Figura 4. Anomalie sviluppo del RADIO
- RADIO LUNGO = predispone a lesione indicata dalla freccia azzurra in alto = UAP
- RADIO CORTO = predispone a lesione indicata in azzurro in basso = FCP
PATOLOGIE del GOMITO: cenni
Le anomalie sono visibili precocemente con l’indagine RX, si possono rilevare in cani di taglia grande anche in soggetti giovani a partire dal 4°-5° mese di vita.
La DISPLASIA del GOMITO può essere un riscontro diagnostico radiologico in cani cuccioli e si presenta nelle sue differenti forme definite con acronimi: FCP, UAP, OCD, INC, ETMF, OA, IOHC.
FCP = frammentazione processo coronoideo (causa eziologica RADIO CORTO)
UAP = processo anconeo non unito (causa eziologica RADIO LUNGO)
OCD = osteocondrite condilo mediale dell’Omero
INC = incongruenza articolare
ETMF = entesopatia dei mm flessori del gomito (alterazione delle inserzioni tendinee a livello di epicondilo mediale dell’Omero.
OA = osteoartrite
IOHC = incompleta ossificazione condili omerali (rara)
PUNTI di CRITICITA’ di Ulna e Radio
I “punti di criticità” del GOMITO indentificano le singole patologie segnalate in figura con le zone colorate.
Figura 5. Punti di criticità del GOMITO
Sintomi e Segni premonitori: cenni
CUCCIOLO- sintomi
Nel cucciolo il proprietario può lamentare la comparsa di un sintomo, zoppia lieve sulle zampe anteriori (Dx, Sx) magari più evidente quando fa le scale in discesa.
In altri casi non si evidenziano fenomeni algici o sintomi particolari; pertanto il cane può anche non zoppicare, ma tende a manifestare i segni di una postura antalgica.
- in movimento durante la deambulazione tende a portare il gomito verso l’esterno
- in stazione quadrupedale appoggia la zampa dolente verso l’esterno scaricandola
- a riposo ruota l’arto anteriore dolente portando la mano verso l’esterno.
- reticente a fare le scale soprattutto in discesa
Appiombo in stazione quadrupedale
Figura 6. Appiombo antalgico in postura a riposo
CANE ADULTO- sintomi
Nei cani anziani prevalgono quadri clinici artrosici (mono o bilaterali) indicati genericamente come displasia del gomito e si riscontrano più frequentemente con sintomi:
- in movimento durante la deambulazione presentano il classico “colpo di testa”, cioè si aiutano sollevando il capo per estendere l’arto dolente, una andatura a dondolio in alto ed in basso del capo per favorire la progressione in avanti dell’arto
- a riposo tendono a scaricare l’arto dolente spostando l’appiombo verso l’esterno e scaricandolo
- in alcuni casi non poggiano l’arto dolente a terra e procedono saltellando su tre zampe
- nelle forme di osteoartrite bilaterali in stazione quadrupedale si evidenzia rigidità di entrambi gli arti anteriori, collo e spalle, in movimento il cane tende a ruotare all’interno i gomiti e si aiuta con le spalle per favorire la progressione in avanti.
Approccio terapia tradizionale
Il protocollo terapeutico tradizionale destinato al dolore articolare cronico ed alla zoppia prevede il ricorso a farmaci antalgici-antinfiammatori che nel tempo finiscono per ridurre progressivamente la loro efficacia.
Non è infrequente che il proprietario si ponga la domanda se sia benefico continuare nel lungo periodo a somministrare farmaci, ma all’interno del circuito professionale tradizionale non si ottengono informazioni o soluzioni alternative al problema, la risposta appare ovvia: TERAPIA CRONICA o CHIRURGIA!
Non mancano proposte di sedute di fisioterapia in Centri attrezzati laddove sono possibili (città di provincia o centri metropolitani).
GOMITO ed OMEOPATIA
Personalmente più frequentemente sono chiamato a gestire situazioni ortopediche critiche, lesionali a carico della articolazione del GOMITO in cani giovani o anziani che faticano a camminare o addirittura ad alzarsi o con zoppie più o meno gravi.
Più spesso il mio sostegno professionale si rivolge alla terapia di animali anziani che non possono essere sottoposti a chirurgia ortopedica per vari motivi:
- problemi anagrafici
- hanno avuto in passato interventi ortopedici in sede o in altre sedi ( es: ginocchia)
- il Proprietario non intende affrontare una esperienza pregressa.
Approccio Omeopatico: concretezza
Spesso le persone quando mi consultano sono diffidenti, non credono alle terapie naturali, non le conoscono, non sono sufficientemente informati delle “terapie non convenzionali” soprattutto in campo veterinario e non trovano altre persone con le quali potersi confrontare.
Si cominciano ad incuriosire quando vedono il proprio cane stare meglio nel giro di poco tempo e ci chiedono come sia stato possibile.
Vedono progressi oggettivi del proprio cane e ti cominciano a seguire con maggiore interesse, collaborano attivamente ascoltando i tuoi consigli.
Loro stessi sono i nostri giudici più severi e più attenti, non sono spettatori passivi.
Da premettere che “ogni singolo paziente richiede il suo farmaco omeopatico specifico” secondo il principio di massima similitudine.
Personalmente ho studiato un Rimedio omeopatico sintomatico interessante che potrete ricevere direttamente a casa consultandomi via mail che è possibile utilizzare anche in associazione alle terapie farmacologiche.
Nella pratica mi limito a constatare colleghi che Omeopati che si cimentano in prescrizioni terapeutiche bizzarre.
Lo scopri quando vengono da te e ti fanno vedere la lista di cosa hanno assunto i loro cani prima che ti consultassero!
Ne sono esempio il ricorso a complessi omeopatici di qualche ditta farmaceutica oppure la solita l’Arnica montana impiegata in ortopedia, che dire di liste interminabili di rimedi omeopatici a diluzioni diverse somministrati nel corso della giornata ad orari differenti?
Non mancano soluzioni terapeutiche “omeopatiche” che si rivelano essere minestroni di omotossicologia, floriterapia, fitoterapia, oligoterapie, terapie integrate.
Una vera follia!
Rivolgetevi a colleghi Omeopati competenti, abilitati e preparati.