Dott. Fabio Antonioni
Poche informazioni utili attraverso “domanda e risposta”.
Cosa è la piometra?
La Piometra (endometrite purolenta) consiste in una raccolta di materiale purolento e/o catarrale all’interno dell’utero del cane femmina intera, cioè non sterilizzata. In termine patologico corretto è empiema.
Questa raccolta di materiale estraneo è la conseguenza di una infezione uterina che può compare nelle femmine durante la fase terminale del ciclo sessuale o manifestazione estrale.
A quale età può colpire?
Può presentarsi nelle cagne femmine intere intorno ai 6-7- 8 anni in linea generale.
Come si presenta?
Si parla in due forme
- Piometra aperta: con fuoriuscita di questo materiale purolento attraverso la cervice verso la parte esterna dei genitali femminili con scolo evidente
- Piometra chiuse: in tal caso la cervice è chiusa, non si presenta alcuno scolo esterno e l’utero tende ad aumentare il suo volume e dimensione, analogamente l’addome aumenta di volume
Come si manifestano i sintomi?
Le manifestazioni cliniche sono piuttosto varie, talvolta poco significative, altre volte si presentano segnali sospetti che devono essere valutati correttamente in sede anamnestica.
Cosa vede il proprietario?
Il proprietario può lamentare un comportamento insolito del proprio cane: inappetenza, stanchezza generale, svogliatezza, tendenza all’isolamento.
Poi la femmina tende a leccarsi spesso le zone genitali, ci possono essere delle perdite sospette che macchiano la cuccia, il cuscino sulla quale dorme, la coperta, il letto, il divano, il pavimento e così via.
Più difficile per un cane che vive all’aperto o in un serraglio o giardino.
In tal caso si vede il cane che ha la tendenza a fermarsi ripetutamente leccandosi la zona genitale, come se avesse un fastidio.
Come sono queste perdite?
Quasi sempre queste perdite possono essere chiare all’inizio ed assumere in breve tempo un colore insolito, giallastre, verdastre o brunastro emanando un odore sgradevole.
Ci sono circostanze nelle quali, come abbiamo detto, che non ci sono perdite evidenti quando la cervice resta chiusa, pertanto l’utero tende a diventare una sacca che trattiene questo materiale purolento, in tal caso il proprietario non ci fornisce un quadro sufficiente per escludere il problema.
Sintomi premonitori?
Quasi sempre si nota che il proprio animale tende a bere (polidispia) in modo insolito o per lo meno più del solito, tende a svuotare la propria ciotola di acqua e poi urina in modo altrettanto notevole ( poliuria).
Anche un cane che vive all’aperto o in condizioni di semilibertà finisce per fornire qualche segnale importante che può rappresentare un campanello di allarme per il Medico Veterinario.
Come interviene il Veterinario?
- Visita clinica: un esame ispettivo a livello addominale può segnalare un aumento della dimensione sospetta a carico delle corna uterine. Se il cane ha un addome palpabile e non è sovrapeso è possibile fare agevolmente questa manovra, sempre in modo delicato;
- Tampone vaginale: molto rapido e semplice nell’esecuzione non altrettanto nella risposta finale, perché l’esito microbiologico non è immediato ma richiede diversi giorni, inoltre nel caso di piometra chiusa può non fornire alcuna informazione.
- Esame del sangue: quando è possibile farlo in sede la formula leucocitaria con un aumento sensibile dei granulociti neutrofili fornisce un forte sospetto diagnostico.
- RX: una lastra radiologica può mettere in evidenza un utero insolitamente dilatato ma tutto dipende dalla fase del processo infiammatorio e dalle dimensioni del cane. Se siamo in una forma ancora molto iniziale la lastra non fornisce una conferma, così come in un cane anziano o sovrapeso.
- Ecografia addominale: ci fornisce una immagine immediata e può essere un esame da prediligere perché permette di valutare il coinvolgimento parziale o completo dell’utero.
- Terapia antibiotica: una copertura antibiotica a largo spettro è indispensabile in presenza di una infezione ma è necessario un antibiogramma a seguito del tampone.
- Intervento chirurgico: il protocollo chirurgico prevede l’ovarioisterectomia, cioè asportazione di ovaie ed utero e protocollo post-chirurgico.
Annotazioni personali
Da tenere presente che la soluzione chirurgica può rappresentare la scelta definitiva immediata e spesso determinante per l’esito favorevole del problema, infatti più si tende ad aspettare o rimandare maggiore sarà il rischio che possano aggravarsi le condizioni generali del cane con progressivo interessamento di altri apparati (epatico o renale o cardiaco) complicazioni che rendono la prognosi incerta.
Soluzione terapeutica possibile
I proprietari chiedono una soluzione omeopatica al fine di evitare l’intervento chirurgico, ma la scelta terapeutica (tradizionale oppure omeopatica) non è sempre attuabile, per lo meno è possibile solo nelle fasi iniziali quando la ecografia addominale permette di accertare un quadro meno preoccupante.
E la terapia omeopatica?
La terapia omeopatica può avere ottima efficacia da sola o associata ad una copertura antibiotica di circostanza, ma esiste una percentuale di successo che si aggira intorno al 50% che deve essere inteso come un risultato notevole, ma occorre ponderare attentamente caso per caso con vantaggi e svantaggi.
Qualora il cane femmina sia troppo anziana ed i rischi per l’intervento chirurgico siano evidenti, allora si può optare per una scelta terapeuta così come per un cane troppo giovane, però occorre definire un criterio temporale limitato da non superare, si parla di giorni, non di settimane.
Più rischioso in una gatta dove il rischio potenziale di insufficienza renale non è da sottovalutare.
Personalmente consiglio la soluzione omeopatica qualora sia possibile monitorare quotidianamente il cane mediante ecografia e verificare la presenza di un miglioramento oggettivo dei sintomi clinici.
Altri rischi
Se si adotta la scelta terapeutica occorre spiegare al cliente le eventuali recidive, non bisogna sottovalutare il rischio potenziale che il cane possa ripresentare nell’arco di poco tempo una recrudescenza dei sintomi ginecologici, pertanto è richiesta una collaborazione da parte del proprietario a controlli clinici successivi.