Ototossicità – TOSSICOLOGIA

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Dott. Fabio Antonioni

Cercheremo di fornire qualche informazione utile con il solito modello della domanda e della risposta

Ototossicità

Cosa significa ototossicità?

Per Ototossicità si intende definire un danno a carico delle strutture interne dell’orecchio provocate da agenti tossici. Molti dei prodotti che comunemente si utilizzano per la terapia o semplicemente per la pulizia delle orecchie dei nostri animali risultano dannose.

La maggior parte dei casi trattasi di sostanze chimiche contenute in prodotti otologici che devono raggiungere l’orecchio esterno, quindi dovremo adottare cautela nel prescrivere prodotti da instillare all’interno dei canali auricolari nei nostri animali.

Oltre a prodotti per uso topico ci sono sostanze comunemente adottate nella terapia sistemica che sono ototossiche per l’orecchio, cioè provocano effetti tossici permanenti.

Qualcuno vi ha mai correttamente informato dei rischi?

Quali precauzioni adottare?

L’uso di prodotti otologici da instillare nei canali auricolari del nostro cane o gatto o coniglietto nano può non sortire alcun effetto anomalo o inaspettato qualora la membrana timpanica appaia integra altrimenti rischiamo di veicolare nell’orecchio interno sostanze che possono essere altamente pericolose.

Quindi bisogna accertarsi che le strutture interne che dividono l’orecchio esterno da quello interno come il timpano e la membrana timpanica siano perfettamente integre.

Stessa cosa prima di effettuare una pulizia del condotto uditivo esterno.

Quali sostanze possono essere pericolose?

Prodotti per uso topico: nei prodotti commerciali esistono ancora sostanze che possono essere dannose per l’orecchio del nostro animale. Quasi sempre si tratta di eccipienti che servono per veicolare il principio attivo o ne facilitano l’assorbimento a livello topico.

Il Glicole propilenico è un solvente che può essere presente in alcuni prodotti ad effetto ceruminolitico, cioè capaci di sciogliere il cerume e svolge un’azione ototossica.

Anche la Clorexidina che viene normalmente impiegata nelle otiti da Malassetiae è ototossica, può provocare una Sindrome vestibolare, pertanto è necessario impiegarla a dosi molto diluite. La si adopera come agente antimicrobico per irrigazioni auricolari ma se la concentrazione risulta troppo diluita non svolge il suo compito, più concentrata rischia di risultare ototossica. Inizialmente i prodotti contenevano uno 0,2 % di Clorexidina, oggi di arriva ad avere concentrazioni oltre il 0,4%.

Ma esistono anche farmaci?

Prodotti usati per via sistemica: certo, non è una novità, ci sono ad esempio una classe di antibiotici impiegati non solo localmente ma assunti anche per via orale che appartengono agli Aminoglicosidi che sono pubblicizzati come antibiotici di origine naturale ma sono ototossici. Sono rappresentati da molecole come Eritromicina, Neomicina, Gentamicina che vanno adoperati con cautela. Ci sono anche degli antibiotici usati come antidiarroici che contengono Neomicina e come tali assunti anche in campo umano, pensiamo ad esempio nei bambini. Da precisare che l’effetto tossico è relativo sia alla dose assunta che al periodo di assunzione.

Da precisare che gli effetti ototossici sono permanenti.

Altri farmaci oltre agli antibiotici?

Anche i Salicilati (derivati della aspirina) che sono usati come antinfiammatori ed antalgici anche nel settore veterinario sono ototossici oppure alcuni diuretici come il Furosemide ampiamente impiegato nella clinica come il Cisplatino usato in chemioterapia oncologica (sarcomi, linfomi, carcinomi ecc..)

Quali sono i segni clinici provocati dalle sostanze ototossiche?

I danni provocati possono essere a carico dell’orecchio interno, cioè quella porzione non visibile che è collocata all’interno della scatola cranica. In parte alcuni sintomi corrispondono a quelli citati nella Sindrome Vestibolare mono o bilaterale che citiamo:

  • atassia locomotoria
  • nistagmo
  • strabismo
  • head tilt
  • movimenti di maneggio
  • sordità