OCCHIO: cheratite secca- OCULISTICA

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Dott. Fabio Antonioni

Cheratite secca del cane

Anche come Veterinari Omeopati ci imbattiamo nella cheratite secca, problema che preoccupa molto i nostri clienti che si rivolgono a Noi dopo aver provato il trattamento farmacologico.

Nell’approccio omeopatico occorre prendere in esame non soltanto il singolo sintomo ma il paziente in tutta la sua complessità.

Vediamo di fornire qualche breve informazione.

Di cosa si tratta?

La cheratite o cheratocongiuntivite secca o KCS è un disturbo che coinvolge alcune strutture sensibili dell’occhio come congiuntiva e cornea, quasi sempre si tratta di una forma bilaterale ed è determinata da una carenza o assenza del secreto lacrimale delle ghiandole preposte alla produzione venendo meno l’azione di umettamento di queste strutture.

La malattia viene chiamata volgarmente anche “sindrome dell’occhio secco”.

Una carenza di produzione del secreto lacrimale non permette alla cornea di essere sufficientemente nutrita, protetta e soprattutto idratata adeguatamente pertanto le cellule corneali soffrono e tendono a disidratarsi.

Le lacrime in condizioni normali vengono prodotte da ghiandole lacrimali situate alla commessura mediale dell’occhio e dalla membrana nittitante o terza palpebra ( non presente nell’uomo).

Razze predisposte?

Lo ritroviamo in cani di razza Yorkshire, Pechinese, Carlino, Barboncino, Maltese, Bulldog inglese, Shih tsu, Cavalier king, Chiwuaua, Pincher e tanti altri.

Attenzione colpisce anche i gatti.

In campo umano?

In campo umano viene chiamata sindrome di Sjogren e classificata come malattia autoimmune cronica spesso associata ad altri deficit ghiandolari.

In umana questa sindrome può comparire isolatamente come forma primaria oppure associata a forme più complesse di alterazione del collagene tipiche di forme autoimmuni più gravi.

Cause

In verità le cause del problema sembrano multifattoriali, ci sono alcune razze particolarmente predisposte al problema, esistono forme ereditarie di ipoplasia ghiandolare, oppure alcune correlazioni con determinate patologie endocrine, metaboliche o neurogene con deficit da parte del sistema autonomo di queste strutture anatomiche.

Non mancano le cause iatrogene provocate dall’uso o abuso di alcuni farmaci.

Esistono anche alcune forme infettive che fungono da concausa, quindi virus particolarmente aggressivi che tendono a distruggere o alterare queste strutture ghiandolari.

Sintomi

Il problema esordisce con: secchezza oculare, prurito, bruciore, iperemia, fotofobia, scolo mucoso, muco-purolento e nelle forme più avanzate ulcere corneali.

Spesso questi sintomi coinvolgono anche altre strutture anatomiche, si assiste ad un fenomeno di secchezza generale a carico di altri apparati o mucose in altri distretti.

In campo veterinario spesso infiammazioni croniche a carico della congiuntiva resistenti ai comuni trattamenti terapeutici possono rivelare una cheratite secca: scolo mucoso abbondante, iperemia locale, opacità della cornea, ulcere corneali ricorrenti possono essere i sinonimi del problema legato alla patologia dell’intero apparato lacrimale.

Diagnosi

Talvolta la diagnosi è tardiva dal momento che il Veterinario ha la tendenza a diagnosticare la cheratite secca a seguito della cronicizzazione del problema oculare che tende a non risolversi o a presentarsi in modo ricorrente.

Altre volte la diagnosi è accidentale, magari il paziente viene in visita per un problema di zoppia o un altro disturbo ed il Clinico finisce per accorgersi del problema oculare.

Non è difficile che il problema sia determinato da blefariti giovanili o adeniti che coinvolgono le ghiandole palpebrali (ghiandole di Meibonio e tarsali).

Test rapido di Shirmer

L’STT o il test di Shirmer è un test rapido che prevede l’uso di strisce sterili di carta bibula millimetrata adsorbente può essere fatto in Ambulatorio e misura la quantità di secreto lacrimale prodotte dal paziente ed in grado di stabilire la carenza del film idrolipidico della soluzione lacrimale.

In funzione del test il problema viene classificato in lieve, medio o grave.

Terapia

Non esiste alcuna terapia specifica ma solo sintomatica.

Prevede l’utilizzo di farmaci sostitutivi sotto forma di colliri o pomate che vanno incontro da una parte alla carenza della componente lacrimale con la precisa funzione di lubrificare artificialmente le strutture dell’occhio esposte e dall’altra volte ad evitare il potenziale rischio di infezioni batteriche secondarie.

A livello generale si possono associare antinfiammatori di origine naturale, antiossidanti, Vitamina A (cerca Vitamine liposolubili).

In campo veterinario viene proposta la terapia con le cellule staminali, un settore in rapida evoluzione ma ancora troppo onerosa e destinata a clienti facoltosi.

La terapia tradizionale non interviene sul problema della carenza del film lacrimale, ma tende ed evitare o ridurre i danni indotti dalla secchezza a carico di strutture oculari come cornea e congiuntiva.

Esistono prodotti commerciali prescritti per via topica facili da utilizzare che consentono la corretta idratazione dell’occhio e trovano un impiego quotidiano ed assiduo.

Alcuni prodotti per uso veterinario a scopo lubrificante come collirio:

  1. Regefluid
  2. Lacriforte
  3. Epigel
  4. Oculvet gocce
  5. Optivet
  6. Idrovale
  7. Septosil
  8. Hyalistil plus ( naturale)
  9. ISOMAR ( uso umano) ottimo per la pulizia preventiva dell’occhio

E la terapia omeopatica?

La cheratite secca deve essere valutata come singola informazione all’interno di un quadro di ricerca più ampia del paziente pertanto è mia abitudine fare qualche domanda più specifica per conoscere qualche aspetto del piccolo paziente per avere maggiori possibilità di ottenere un beneficio reale.

Ci sono rimedi che possono trovare impiego come sintomatici, personalmente ho studiato un Rimedio Omeopatico Situazionale adatto per le forme infiammatorie a carico dell’occhio che accompagnano la cheratite secca e che comunque contribuiscono a migliorare il quadro locale.

Per chi fosse interessato può consultarmi via mail e riceverà a casa il flacone privo di sapore ed odore ed impiegabile in associazione alla terapia farmacologica tradizionale.