Discopatie nel CANE- NEUROLOGICO

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Dott. FABIO ANTONIONI

Vediamo di fornire qualche delucidazione sul problema e di capire la presa di posizione del Proprietario.

Spesso i cani che presentano problemi della andatura o movimenti alterati vengono indirizzati dal Neurologo che esamina attentamente il paziente e formula possibili diagnosi che devono essere confermate da esami diagnostici più specifici che prevedono un iter prestabilito.

Di cosa si tratta?

La discopatia è una delle patologie della colonna vertebrale capace di provocare deficit deambulatori del cane anche gravi, talvolta a decorso improvviso o progressivo con incoordinazione motoria, atassia locomotoria, tendenza a cadere con il treno posteriore, difficoltà a sollevarsi, a salire le scale, tendenza ad inciampare quando cammina ecc…

I deficit possono essere presenti sia a livello motorio che sensitivo con quadri differenti.

Da un punto di vista anatomico vediamo cosa capita al midollo spinale:

Colonna vertebrale- visione longitudinale

Il disco intervertebrale posto tra ciascuna vertebra che svolge la funzione di cuscinetto ammortizzatore, tende a degenerare facendo uscire parte del suo contenuto interno (nucleo polposo) dalla sua sede abituale, il materiale erniato prolassa e preme sul midollo spinale provocandone alterazioni funzionali e/o lesionali.

A seconda della eziologia e dei punti anatomici (cervicali, dorsali, lombari) interessati il quadro clinico potrà essere accompagnato da dolorabilità e da deficit più o meno evidenti in funzione dei settori coinvolti.

Il midollo spinale funge da circuito elettrico periferico, mette in collegamento il SNC con gli organi e le strutture periferiche come le estremità superiori, inferiori, rappresenta il fulcro interattivo tra la componente cerebrale e componente periferica del corpo.

Colonna vertebrale- visione trasversale

Importanza della lastra radiologica

Anche un esame semplice come quello radiologico può essere un ostacolo per il Proprietario soprattutto quando gli viene proposta la sedazione.

Intanto una lastra radiologica o Rx della intera colonna vertebrale può offrire notevoli spunti diagnostici che possono fornire un quadro interessante anche se incompleto.

Da premettere che la RX spesso può essere fatta senza alcuna sedazione, basta solo adoperarsi in maniera serena, cercando di tranquillizzare il cane chiedendo la collaborazione del proprietario al momento dell’esame stesso in tutta sicurezza, nulla di irrealizzabile.

Limiti operativi della Rx

Da premettere che l’esame radiologico resta alla portata di chiunque.

Sappiamo che l’esame Rx ha comunque dei limitati dal momento che permette di valutare la conformazione naturale delle vertebre, i loro singoli profili, gli spazi intervertebrali, la presenza o meno di calcificazioni dei dischi intervertebrali, eventuali spondilopatie concomitanti, la presenza di evidenti sublussazioni o lussazioni da traumi, la presenza di forme tumorali e via discorrendo.

Se l’indagine ci permettere di escludere una serie di patologie, non consente di confermare la sede della probabile discopatia sospetta.

Altri esami diagnostici proposti

Talvolta anche la rilevazione di qualche disco intervertebrale calcificato non conferma il sospetto diagnostico così come la presenza di spondiloartrosi, evento abbastanza comune in alcuni cani.

Esistono punti della colonna degenerati ma ciò non fornisce la soluzione del problema, si può solo formulare sospetto diagnostico di discopatia.

L’unico esame confermativo resta la Mielografia con liquido di contrasto o la TAC che ci permettono di valutare lo stato di salute del midollo spinale all’interno delle vertebre e di focalizzare il/i punto/i preciso/i della anomalia.

Talvolta l’approccio e la procedura standard proposta dalle Cliniche Veterinarie per quanto corretta prevede un percorso lungo e complesso che molti proprietari non comprendono a pieno e magari non sono nelle condizioni di affrontarlo economicamente.

Il problema ulteriore nasce quando si spiega che alcuni esami diagnostici strumentali richiedono l’ennesima sedazione generale del paziente con l’ausilio di liquido di contrasto.

Devo ammettere di trovare sempre più proprietari spaventati dalle procedure diagnostiche, alcuni preferiscono rinunciare al rischio “anestesia” che vivono in maniera negativa e tendono a chiedere una terapia sintomatica o comunque conservativa.

Terapia convenzionale possibile

La terapia con antinfiammatori non steroidei appare controverso, in alcuni casi si possono manifestare miglioramenti nelle fasi iniziali ma talvolta vengono segnalati peggioramenti anche gravi del quadro clinico specie in cani di piccola taglia.

Anche il ricorso al cortisone finisce per essere poco gradito quale ausilio terapeutico proposto al proprietario, con tutti i rischi che ne possono conseguire.

Non entro nel merito dell’uso del Gabapentin per gestire il dolore neurologico che personalmente non condivido.

Da tenere presente che spesso i Proprietari si sentono poco assistiti ed incoraggiati da un punto di vista morale e vedono il proprio cane peggiorare gradualmente senza ottenere un risultato concreto o comunque sperato.

Quando il supporto dell’Omeopata?

Non è difficile che noi Omeopati siamo chiamati a gestire il problema neurologico nelle differenti fasi evolutive, da quelle forme iniziali a quelle più protratte e drastiche.

La sfiducia del Proprietario di fronte alla terapia convenzionale può essere considerata da molti colleghi un atteggiamento incomprensibile, ma dovremo considerarla realisticamente una evenienza possibile.

La figura del Veterinario Omeopata finisce per offrire il proprio contributo professionale a questa categoria di pazienti che escono dal circuito della Clinica Veterinaria e si affacciano al mondo della medicina non convenzionale.

Ecco l’importanza del supporto e del ruolo sociale assunto dall’ Omeopata che va a coprire quel vuoto tra la figura del Veterinario accademico ed il cliente con le sue mille domande, i suoi dubbi, le sue perplessità e la tendenza ad essere rassicurato.

Al di là di ogni possibile motivazione di fondo, occorre impegnarsi a fornire un minimo di supporto e di assistenza a questa tipologia di pazienti, ritengo che l’Omeopata Veterinario possa impegnarsi a ricucire lo strappo fiduciario.

Terapia Omeopatica possibile

Non entro nel merito della soluzione omeopatica possibile, lasciamo parlare i nostri clienti che sanno esprimere le loro esperienze ed opinioni vissute in prima persona.

Da noi arriva di tutto, da animali cuccioli sino a quelli più avanti con l’età che hanno sopportato ogni possibile terapia tradizionali con l’aggiunta degli ultimi integratori costosi ma ritenuti risolutivi somministrati per lunghi periodi senza risultati oggettivi concreti.

L’approccio omeopatico con il rimedio omeopatico permette un recupero funzionale buono o solo parziale ( dipende dal quadro iniziale) ma comunque finisce per garantire uno stile di vita del nostro paziente più che accettabile migliorando le condizioni generali, stimolando la reattività e rafforzando la vitalità, tutti elementi oggettivi che forniscono al proprietario la fiducia necessaria a perseguire il nuovo percorso terapeutico intrapreso ben tollerato e senza effetti collaterali.

Per chi fosse interessato ho studiato l’adozione di un Rimedio Omeopatico Situazionale da utilizzare mescolato al cibo che può fornire sollievo al vostro beniamino, se interessati potrete consultarmi via mail e riceverlo a casa direttamente. il Farmaco può essere associato anche alla terapia farmacologica.