Dott. Fabio Antonioni
Cercherò di fornire una breve descrizione del problema esortando i proprietari a non farsi sopraffare dalla solita paura o dall’ansia; l’importante è conoscere il potenziale problema e gestirlo nel modo utile, senza andare nel panico. Fornirò anche qualche indicazione terapeutica di ordine pratico.
Di cosa si tratta?
Si tratta di un insetto, un lepidottero che in forma di bruco può risultare abbastanza pericoloso per l’uomo e gli animali domestici, nel suo ciclo vitale (sotterraneo) darà vita alla forma adulta, una falena che vive solo pochi giorni.
Conosciuta da anni nell’Italia centrare e meridionale, ma ora presente su tutto il territorio nazionale.
La si conosce come la Processionaria dei pini ( pino nero, pino silvestre, cedri, larici) (Thaumetopoea pityocampa) oppure Processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea) che a causa del cambiamento climatico si è diffusa anche nel Nord Italia.
Ciclo vegetativo?
L’insetto femmina adulto tende a deporre fino a 300 uova a fine Agosto nei pini o nelle querce a seconda della specie indicata, dopo 30 gg le uova schiudono e danno vita a larve ( non urticanti) che tendono a nutrirsi delle foglie dell’albero ospitante.
Qui le larve daranno vita in Ottobre a nidi sericei che si presentano come bozzoli cotonosi sulla punta degli aghi dei pini mentre sulle quercia i nidi saranno direttamente sulla corteccia delle quercie. Qui le larve non urticanti sono innocue e resteranno per l’intero inverno per poi scendere nel periodo primaverile a terra e completare la loro metamorfosi definitiva.
Quando queste larve diventano pericolose?
Quando scendono sul terreno in Aprile-Maggio si sono trasformate in larve urticanti o pelose e migrano disponendosi sul terreno una dietro all’altra come una processione, da qui il nome. In Tenderanno a nascondersi nel sottosuolo per poi riemergere come forme adulte o crisalidi.
Questa è la fase più pericolosa per i nostri animali.
Perché sono temute queste larve?
La larva pelosa o bruco è temuta per le lesioni che può provoca grazie ai suoi peli urticanti presenti sulla superficie esterna; appena toccati scatenano una reazione allergizzante violenta con intenso dolore, non solo i peli urticanti possono essere anche trasportati dal vento ed andare ad infestare zone limitrofe o terreni sul quali possono pascolare animali come bovini o ovini.
I peli contengono una proteina conosciuta come traumatoproteina capace di scatenare la liberazione di mediatori chimici come la istamina che accende la miccia della infiammazione locale.
Pericoli per i nostri animali domestici?
Un evento che può interessare i cani che con il loro muso possono sfiorare o toccare questi bruchi e provocarsi lesioni buccali o sulla lingua estremamente dolorose, nei cuccioli sussiste anche il rischio che possano anche ingerirle con lesioni ulcerative che possono diffondersi anche all’esofago, stomaco, intestino.
I peli urticanti fungono da piccoli aghi che vanno a colpire le parti le mucose esposte, quindi: labbra, gengive, lingua, palato, gola provocando intenso bruciore e dolore nel cane.
Quali sono i sintomi più frequenti?
I sintomi allergizzanti sono abbastanza veloci, tipici degli allergici, pertanto l’evoluzione del fenomeno infiammatorio è veloce, dopo il contatto con il bruco nel giro di poco tempo il cane tende a piagnucolare, a piangere, tiene la bocca semiaperta e comincia a sbavare intensamente, abbondante saliva cola dalle labbra, sbiascica con la bocca.
Da premettere che un contatto è capace di provocare un fastidio al cane anche se poi la lesione si rivelerà magari di modesta entità, si possono presentare anche un quadro più emergenziale con:
- Prostrazione rapida
- Dispnea (difficoltà respiratorie)
- Vomito
- Salivazione e/o scialorrea
- Edema lingua (gonfiore)
- Ulcerazioni della lingua, labbra
- Zone di necrosi o di morte tissutale
- (assumono un colore nerastro)
Quando viene colpito l’occhio si possono presentare
- gravi congiuntiviti.
Vengono segnalati anche problemi generali più gravi come
- emoglobinuria
- ematuria
in funzione della quantità più o meno massiva del contatto.
Cosa fare?
Intanto non bisogna farsi cogliere dal panico, conoscendo il potenziale problema è possibile pensare non tanto ad un avvelenamento ma ad un possibile contatto con la Processionaria.
Il proprietario si accorge subito che c’è qualcosa di strano, il proprio cane tende ad agitarsi, si lamenta, continua a sbavare, a produrre saliva in quantità esagerata per l’intenso bruciore in bocca, altre volte il proprietario si accorge solo tardivamente una volta portato a casa, pertanto si può subito lavare la zona con acqua e bicarbonato e poi portarlo dal Veterinario che verificherà il problema e provvederà ad una terapia adeguata al caso.
Purtroppo la cascata della reazione infiammatoria risulta inevitabile e spesso le lesioni tissutali più o meno grandi sono pressochè irreversibili, pertanto nel tempo alcune zone interessate dal contatto tenderanno a diventare nere ( lesioni necrotiche), ma non bisogna allarmarsi!
A livello omeopatico ci si può procurare qualche rimedio di facile reperimento in farmacia e tenerlo in caso di necessità come azione di primo intervento per ridurre lesioni più gravi.
E’ sempre consigliabile portare il proprio beniamino da un collega Veterinario per un controllo.
- in fase iperacuta usare
Soluzione di acqua e bicarbonato per un lavaggio grossolano delle zone interessate dal contatto diretto.
Intervenire quanto prima con rimedi come:
Arsenicum album 30 CH – tre granuli o mezza monodose ripetuta due volte al giorno per almeno 3-5 giorni
Kalium bichromicum 30 CH– tre granuli o mezza monodose ripetuta due volte al giorno per almeno 3-5 giorni
Cantharis vesicatoria 10.000 K – tre granuli o gocce mattino e sera per almeno 3 giorni
- in fase lesionale usare:
Phosphorus flavus 200 K – tre granuli mattino e sera per 14 gg
Secale cornutum 200 K – tre granuli mattino e sera per 14 gg
ATTENZIONE:
esiste anche un bruco di Hyphantria cunea conosciuta volgarmente come “gatta pelosa” molto simile alla Processionaria ma non pericolosa per l’uomo o animale.