Dott. Fabio Antonioni
La nostra rubrica sintetica fatta di domanda e risposta.
Di cosa si tratta?
Rientra nella patologia dell’orecchio interno e precisamente alla comparsa di sintomi neurologici che sono direttamente correlati ad un problema in questa sede anatomica.
Il Sistema Vestibolare è il principale responsabile del mantenimento dell’equilibrio dell’animale pertanto il cane o il gatto non riescono a mantenere la stazione quadrupedale.
Quali soggetti sono colpiti?
Può colpire all’improvviso, i sintomi hanno un esordio improvviso e compaiono sia in cuccioli di gatti o di cani, oppure adulti o anziani, anche conigli nani.
Come si manifesta la patologia?
Il proprietario tende a spaventarsi dal momento che ci segnala che improvvisamente il proprio animale manifesta atteggiamenti insoliti, si comporta in modo strano.
Talvolta può avere difficoltà a mantenere la stazione quadrupedale, cioè a restare sulle quattro zampe, oppure non riesce a coordinare bene i suoi movimenti che appaiono confusi, tende a barcollare (atassia locomotoria) oppure comincia a camminare in tondo su se stesso facendo dei cerchi o semicerchi, non riesce a camminare in linea retta ( movimenti di maneggio), altre volte fanno qualche passo poi stramazzano a terra cadendo di lato, una situazione apparentemente allarmante.
Quali sono i sintomi evidenti?
La prima cosa che nota subito il cliente è la posizione del capo che tende ad essere deviato su di un lato dx o sx ( head tilt ) cioè il paziente tiene la testa reclinata in un senso in modo evidente, un fattore estetico che può permanere anche dopo la remissione della patologia per settimane, oppure residua la sordità che nel cucciolo resta irreversibile.
Quali sono le cause?
Da ricercare in eventuali infiammazioni di origine infettiva o parassitaria a carico dell’orecchio medio che possono coinvolgere le zone più interne e provocare i sintomi neurologici descritti: atassia, head tilt, nistagmo (movimento pendolare delle pupille), strabismo ecc..
Ci possono essere cause determinate da paresi di nervi cranici ad esempio che si associano alla sindrome vestibolare periferica, oppure sintomi improvvisi che emergono a seguito di traumi.
Quante forme esistono?
Da un punto di vista scientifico si distinguono:
- Sindrome vestibolare periferica monolaterale: è quella che più comunemente riscontriamo nella pratica e corrisponde al quadro che abbiamo segnalato pocanzi con i sintomi descritti sopra. Talvolta ad essi si può associare anche una paralisi del nervo facciale con paresi sensoriali e motorie di alcune branche del nervo facciale a carico delle palpebre, labbra, naso, gola.
Da segnalare una eziologia tossica legata all’abuso si alcuni antibiotici ad esempio (vedi OTOTOSSICITA’).
Esistono anche forme congenite tipiche in alcune razze di cani o gatti.
- Sindrome vestibolare periferica bilaterale: qui le difficoltà motorie sono ancora più accentuate perché l’animale non riesce a rimanere in stazione quadrupedale neppure per un secondo oppure cade vistosamente a terra, pertanto tendono a non muoversi rimanendo con le zampe aperte.
Ci sono forme congenite in alcune razze di cani es: Beagle e Akita.
- Sindrome vestibolare centrale: qui la situazione appare decisamente più complessa dal momento che vengono coinvolte strutture neurologiche centrali con implicazioni più gravose in termini prognostici, basti pensare a tumori che possono colpire le guaine mieliniche dei nervi cranici (sono piuttosto rari).
- Sindrome vestibolare idiopatica: si presenta nel gatto e nel cane giovane e nel cane anziano (segnalata una forma tipica del cane anziano), ad andamento acuto o iperacuto. Non si conoscono le cause scatenanti.
Non ci sono terapie?
Non esistono terapie specifiche per gestire il problema, anzi secondo la letteratura scientifica in 72 ore il problema della Sindrome Vestibolare si risolve spontaneamente.
Credo sia arduo spiegare al cliente che il proprio cane o gatto o coniglietto nano se la caveranno da soli, pertanto vengono mandati a casa.
La soluzione proposta dal mondo accademico non mi trova affatto d’accordo, credo si possa e di debba intervenire comunque anche senza adottare i soliti farmaci ad effetto “bazzuca”.
Nella mia pratica professionale spesso ho avuto modo di riscontrare soprattutto in cani che vivono in campagna i pregressi segni di una sindrome vestibolare, spesso si trattava di soggetti mai trattati con esiti di head tilt anche solo parziali che possono permanere in modo definitivo qualora non si intervenga adeguatamente.
Credo che anche in un soggetto da esposizione ad esempio non si possa rischiare di avere simili risultati.
Trovo assurdo mandare a casa il paziente senza fare nulla anche perché esistono sintomi disturbanti che si protraggono per 3-6 settimane!
Talvolta il Veterinario tradizionale interviene con terapia antibiotica e cortisonica che non condivido ma apprezzo piuttosto che non fare proprio nulla anche se di prassi viene considerata inutile e superflua.
E la terapia omeopatica?
Ho studiato un Rimedio Omeopatico Situazionale che può essere impiegato mescolato al cibo privo di sapore o di odore sgradevole e che può essere anche associato alla terapia farmacologica incorso. Per chi interessato può consultarmi via mail e riceverlo direttamente a casa.
Con la terapia omeopatica personalmente ho sempre avuto risultati buoni, consentendo un recupero funzionale del paziente rapido, ogni caso fa storia a sè. Da tenere presente che spesso si tratta di animali che sono inappetenti e che appaiono enormemente a disagio quando sono abituati a stare in semilibertà, appaiono confusi, straniti, pensiamo poi a cuccioli o cani anziani che possono farsi del male involontariamente provando ad alzarsi o muoversi o un gatto che fa cadere oggetti in casa e magari viene relegato in una gabbia o in una stanza.