Dott. Fabio Antonioni
Cerchiamo di fare chiarezza.
Di cosa si tratta?
Le Zeoliti, numericamente circa 100, sono sostanzialmente dei composti tectosilicati. Appartengono ad una famiglia di minerali che possiedono una impalcatura di tetraedri interconnessi con proprietà del tutto particolari essendo dotate di azione adsorbente peculiare o chiamata “setacciamento molecolare”.
Chimicamente sono assimilabili ad alumino-silicati capaci di contenere al loro interno acqua e Cationi come Sodio (Na), Calcio (Ca); Potassio (K) che sono in grado di scambiare con l’esterno. Questa capacità di interscambio viene chiamato “vicarianza” e differenzia le proprietà intrinseche delle zeoliti tra loro.
Il termine ZEOLITE venne coniata nel 1756 dal suo scopritore, il mineralogista svedese Axel Fredrik Croustedt nelle miniere di Rame (Cu) di Svappavaara in Lapponia in piccole cavità di origine vulcanica.
Solo nel 1938 R.M. Barrer iniziò uno studio approfondito chimico e fisico.
Che nome possiede?
Il nome ZEOLITE deriva dal greco ed è composto da due parole “Zein” = “bollire” e “Lithos” = “pietra”, nella sostanza “pietra che bolle” proprio per la sua caratteristica capacità di emettere vapore quando sottoposta a forte riscaldamento, un fenomeno davvero unico nel suo genere.
Nel tempo in funzione delle caratteristiche chimiche e fisiche ha acquisito appellativi del tipo:
- “Pietra della salute”
- “Trappola per le tossine”
- “ Spugna intelligente”
- “ Tufo geolitizzato”
- “ Pietra che bolle”
Vedremo si spiegarne la motivazione.
In Italia dove si trova?
La zeolite italiana sembra essere la migliore del mondo.
L’unica miniera attiva che fornisce blocchi di Zeolite Chabasite si trova in Toscana in provincia di Grosseto tra Sorano e Pitignano.
Negli anni ’80 sono state fatte ricerche nella zona attigua al lago di Bolsena (VT) e si è riscontato una Zeolite di elevata qualità superiore capace di scambio cationico (CSC) misurata in meq/gr, cioè con scambi minerali di ioni Ca, Mg, K, Na e come tale utilizzato in campo medico.
Esistono anche depositi in Sardegna ma sono piuttosto limitati, in Campania esistono due siti naturali nei Campi Flegrei e nella pianura campana.
Questo materiale estratto in cava ha numerosi utilizzi, in sintesi:
- Depurazione reflui civili, zootecnici, industriali
- Nutrizione animale
- Assorbimento di aflatossine e micotossine negli alimenti
- Agricultura e floricoltura
Quale utilizzo ha?
Svariato utilizzo, industriale, zootecnico, edilizio, farmaceutico, medico e non solo.
I cristalli di cui è costituita la Zeolite le permette di mantenere una struttura microporosa essendo dotata di piccolissimi canali capaci di intrappolare le sostanze tossiche al suo interno come un vero e proprio reticolo.
Questa proprietà viene sfruttata nel settore petrolifero, agricolo e medico.
Da ricordare che in Veterinaria la zeolite viene utilizzata come lettiera minerale per il gatto a base di bentonite o zeolite che però non risulta essere facilmente smaltibile mei termovalorizzatori.
In medicina cosa serve la zeolite?
Uso interno: intanto devono essere prodotti certificati come dispositivi medici di classe 2 per essere utilizzati per via orale. In tal caso è consentito l’uso della zeolite per uso interno, non è assorbita dal tubo gastroenterico e capace di inglobare tossine e prodotti di scarto dell’organismo accelerandone la eliminazione meccanica.
Viene considerato un depurante ed un detossificante dell’organismo ad esempio nei confronti dei Metalli pesanti e non solo.
Come tale viene annoverato come integratore naturale, in commercio di presenta in forma di polvere oppure di compresse o capsule da assumere per via orale o in gocce nel formato spagirico.
Uso esterno: non solo, anche l’uso esterno per via topica trova efficacia in molte patologie a carico della pelle, utile per trattare dermatiti, eczemi, psoriasi ecc..
Altri usi potenziali:
è stato proposto l’utilizzazione della Zeolite anche allo scopo di sequestrare il glucosio a livello intestinale in pazienti diabetici;
come antidiarroico perché capace di adsorbire enterotossine nel lume intestinale;
nelle marmitte catalitiche per migliorare il potere disinquinante.
Altri settori?
La Zeolite la potremo considerare come una sorta di carta assorbente, quindi utilizzato a tutti gli effetti come filtro naturale capace di trattenere le sostanze utili e sequestrare quelle ritenute nocive. Quindi utile per:
- Nei sistemi di desalinizzazione dell’acqua di mare al fine di addolcirla e renderla potabile.
- Nella raffineria petrolchimica, per estrazione di gas naturali o analogamente nella industria farmaceutica.
- Addizionata al sodio (Na) va a costituite detergenti per lavatrici e lavastoviglie destinati alle acque dure perché ricche di Calcio (Ca) e quindi capace di scambiare il Ca con il Na.
- Usato nella produzione del cartongesso conferendo durezza.
- Usata negli acquari per ridurre eventuale presenza di inquinanti.
- Usata per accelerare la eliminazione di radioisotopi usati nella terapia di pazienti oncologici o per altre indagini diagnostiche.
- In floricoltura per raccogliere e trattenere l’acqua evitandone la dispersione dei principi nutritivi.
- In agricoltura in associazione a concimi (naturali o artificiali) per la rimozione di inquinanti nel suolo.
- In campo zootecnico usato in una percentuale del 2-3 % ppm (parti per milione) in mangimi destinati a suini, bovini, avicoli per stimolare la crescita corporea, riduce l’odore ammoniacale dei reflui (riduce emissione di CO2 atmosferica) non solo animale ma anche civile, riduce il rischio di fragilità ossea, abbassa l’assorbimento delle micotossine ed aflatossine nelle materie prime.
In Giappone il suo uso come additivo alimentare è stato consentito a partire dal 1996.
Come adsorbente intestinale?
Effetto antiossidante: appare evidente che se da una parte il suo utilizzo alimentare può avere effetti benefici e servire in minima quantità quale adsorbente di eventuali molecole tossiche presenti nelle materie prime, agisce sul villi intestinali prelevando Piombo, Cadmio, Mercurio, Zinco, Nichel, Arsenico ecc..
Considerato il migliore Antiossidante a scapito di altre molecole come Vit.A, C, E ecc.. ne è stata proposta l’utilizzazione anche nelle forme degenerative senili come l’Alzheimer.
Viene utilizzato nei centri idrotermali per arricchire i fanghi.
Esperienza personale?
Personalmente ho provato a somministrare la Zeolite sotta forma di gocce spagiriche in campo veterinario, una goccia mescolata al cibo almeno due volte a settimana per almeno 2-3 mesi.
In verità il mio utilizzo pratico si è limitato esclusivamente a pazienti giovani per ottenere un duplice scopo:
- favorirne la crescita, lo sviluppo corporeo;
- rafforzarne il sistema immunitario.
E’ un utilizzo interessante anche se gli effetti benefici sono visibili nel lungo periodo, occorre poter seguire il paziente nel suo percorso di crescita prima di oggettivare la reale efficacia del trattamento.
Quando lo consiglio?
Integrazione in animali giovanissimi: sicuramente il fatto di rafforzare l’organismo di un cucciolo slattato precocemente lo trovo un’ottima indicazione terapeutica, basti pensare a gattini abbandonati o a cani di piccola taglia che vengono commercializzati ad una età che spesso non corrisponde a quella reale.
Lo consiglio anche in ambito di gattili o canili ad esempio come integratore naturale.
Da tenere presente che spesso questi piccoli pazienti vengono alimentati con cibi commerciali talvolta di qualità discutibile, pertanto la possibilità di assunzione di scatolette potenzialmente contaminate da metalli pesanti come piombo, mercurio ed alluminio resta un elemento di rischio da non sottovalutare.
Sempre più spesso questi cibi vengono assemblati in Paesi terzi al di fuori della Comunità Europea oppure anche in Europa dell’Est dove il criterio di analisi delle materie prime resta un mistero.