Dott. Fabio Antonioni
La Giardia è un parassita Protozoo che alberga nel tratto intestinale di molti mammiferi compreso l’uomo.
La trasmissione da cane-gatto all’uomo è potenzialmente possibile ma occorre sapere che i Protozoi degli animali domestici sono rappresentati da ceppi specie specifici, quindi non in grado di infettare l’uomo.
Parassita infettante:
Giardia duodenalis
Sinonimo: “febbre del castoro”
In molto soggetti albergano il protozoo senza presentare alcun sintomo, si tratta di una forma definita latente, mentre soggetti cuccioli o pazienti con sistema immunitario deficitario possono manifestare un quadro sintomatologico ( vedi dopo).
Come si infestano i cani?
Via oro-fecale: assumendo acqua contaminata, feci contaminate, cibo o alimenti ( verdure crude ) contaminanti dal protozoo
Processo evolutivo del Protozoo
L’intero processo evolutivo del parassita richiede un tempo variabile da 4 a 16 gg
Il soggetto assume le oocisti che rappresentano la forma contaminante, le stesse si insediano a livello del duodeno e si trasformano in larve mobili o trofozoiti.
I trofozoiti si moltiplicano e si riproducono asessualmente dividendosi in due parti distinte all’interno dell’intestino tenue ognuna delle quali diventa una Giardia adulta.
Le forme adulte del Protozoo infestano e danneggiano la mucosa intestinale compromettendo la fase di digestione e riassorbimento degli alimenti.
Prima di abbandonare l’intestino si trasformano in forme cistiche e come tali sono espulse all’esterno attraverso le feci.
Le feci rappresentano un serbatoio di infezione ambientale e sono molto resistenti tanto da poter sopravvivere per diverso tempo ( una settimana almeno fino a 3 mesi) a seconda delle condizioni ambientali favorevoli ( preferisce sostare in terreni umidi).
Oocisti >larve o trofozoiti > forme adulte> autoreplicazione> cisti espulse
Sintomi clinici
Solitamente sono disturbi di tipo gastroenterico:
- perdita di appetito o assenza di appetito
- perdita di peso
- letargia e stanchezza, debolezza generale
- dolore addominale
- ematochezia (perdita di sangue con le feci)
- steatorrea (perdita di grassi)
- diarrea – acuta- cronica o discontinua- acquosa e/o mucosa
- flatulenza
- feci maleodoranti
- vomito
Procedure diagnostiche
- Esame coprologico (campione di feci):a fresco è possibile rivelare la presenza del parassita, ma la sua presenza può essere discontinua pertanto l’esito può essere negativo. In tal casopotrebbe rivelarsi un“falso negativo” specie se permane il quadro sintomatologico e pertanto deve essere ripetuto a distanza di qualche settimana.
L’esito coprologico positivo emergere anche in un cane del tutto asintomatico.
- IFA o immunofluorescenza diretta
- Elisa test
- PCR
Attenzione: da segnalare quanto segue:
- il cane può essere infetto a livello intestinale senza espellere il Protozoo con le feci (risulta falso negativo anche nei test successivi al primo);
- il cane può ripresentare l’infezione da parassita anche dopo trattamento farmacologico possibili reinfezioni)..
TERAPIA FARMACOLOGICA
Trattamento antiparassitario a base dei seguenti principi attivi
- Metronidazolo( FLAGYL 250) ( 10-30 mg/Kg pv ogni 8-12 h)
- Metronidazolo uso veterinario (METROBACTIN cpr 250-500 mg- dose 50 mg/kg per 5 -7 gg)
- Fenbendazolo (PANACUR 250 -PANACUR FORTE 500 mg ( 50 mg/Kg pv)
- Febantel+Ppraziqualtel+Pirantel pamoato ( PRAZITEL 1 cpr/10Kg pv CESTEM 1 cpr/10 Kg pv)
Indicazioni: inizialmente le specialità medicinali erano consigliate per trattamenti che duravano fino a 5 gg, attualmente è consigliabile protrarre la terapia anche oltre per avere una completa remissione della sintomatologia clinica.
Da segnalare che spesso le diarree sono complicate dalla presenza di Clostridium perfrigens o Clostridium difficile che causano un quadro generale con diarree cronice ricorrenti ( come nell’uomo).
Controindicazioni: alcune di queste molecole sono difficili da fare assumere per il loro sgradevole sapore amaro.
Effetti collaterali: qualche cane può manifestare sintomi di malessere generale, anoressia, vomito, sintomi neurologici.