Diabete mellito- ENDOCRINOLOGIA

Dott. Antonioni Fabio Veterinario Omeopata  > Patologie >  Diabete mellito- ENDOCRINOLOGIA
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Si tratta di una patologia endocrina provocata da:

  1. incapacità di alcune cellule (cellule beta) del pancreas di produrre l’ormone “insulina”;
  2.  insensibilità delle cellule dell’organismo alla insulina endogena.

Nel lungo periodo questa disfunzione metabolica provoca una serie di alterazioni ematiche legate al tasso di glucosio ematico:

  • Iperglicemia (aumento del tasso ematico di glucosio)
  • glicosuria (perdita del glucosio per via renale)

a cui l’organismo cerca di compensare con:

  • poliuria (aumento quantitativo di urine prodotte per effetto osmotico del glu)
  • polidipsia (aumento della sete per eccessiva perdita di fluidi)
  • polifagia (aumento della fame per compensare la esigenza di glu delle cellule)3
  • dimagramento(a seguito della glicogenolisi a partire da fonti adipose)

Se non diagnosticato, questa evoluzione clinica comporta un aumento della produzione di corpi chetonici o DKA stato di acidosi metabolica conosciuta con il nome di chetoacidosio diabete chetoacidosicoche può essere mortale.

Esistono due forme di diabete mellito:

  1. insulino dipendente (IDDM)da carenza primaria di INSULINA che rappresenta la forma più comune nei cani e gatti;
  2. non insulino dipendente (NIDDM) che è riscontrabile nel gatto (raro nel cane).
  3. Chetoacidosi diabetica quale complicanza di 1)
  1. Diabete IDDM o insulino-dipendente

Legato alla distruzione delle cellule beta del pancreas che non possono produrre insulina, pertanto il paziente necessita della insulina esogena ( cioè apportata farmacologicamente) per tutta la vita al fine di mantenere uno stato glicemico nella norma ( normoglicemico).

Eziologia

Considerata di tipo multifattoriale:

  • fattori genetici
  • infezioni
  • patologie e farmaci ad effetto antagonistico nei confronti dell’ormone insulina come iper-adrenocorticismo (Cushing), ormone della crescita, progesterone  (megestrolo acetato ) ad esempio
  • ileite immuno-mediata
  • pancreatite
  • Diabete non insulino-dipendente o NIDDM

forma riscontrabile maggiormente nei gatti (20% dei gatti diabetici) e legata non tanto alla mancata produzione di insulina, (qui le cellule beta sono intatte) quanto alla insulino-resistenza dei tessuti periferici che risultano essere insensibili alla azione dell’ormone endogeno, quindi impediscono l’entrata del glucosio ematico all’interno delle cellule. Questa è una forma meno grave di diabete mellito dal momento che la iperglicemia tende ad essere più moderata, non evolve verso una chetoacidosi e la terapia con insulina può non essere indispensabile.

Eziologia

Sconosciuta ma sembra che alcuni fattori possano essere:

  • obesità
  • amiloidosi nelle isole pancreatiche ( gatto)
  • feocromocitoma( ed altri tumori )
  • stress( nel gatto capaci di innalzare la glicemia in modo rilevante e rapido)
  • Diabete chetoacidosico o DKA

Rappresenta una evoluzione negativa del diabete oppure:

  • diabete non diagnosticato
  • diabete non adeguatamente compensato dalla terapia insulinica farmacologica (dose carente)
  • insufficiente azione della insulina o insulino resistenza per concomitanza con altre patologie o da assunzione di altri farmaci
  • eccesso di ormoni diabetogeni (eccesso di glucagone, catecolamine, cortisolo, ormone della crescita)
  • digiuno e disidratazione quali conseguenze del problema diventano elementi capaci di incrementare la gluconeogenesi.
  • >>corpi  chetonici

La carenza di insulina provoca una lipolisi( demolizione dei grassi corporei ), cioè una utilizzazione dei grassi di deposito con conseguente produzione di corpi chetonici (acido acet-acetico -acido beta idrossibutirrico- acetone) che causa chetosi (eliminazione corpi chetonici con urina), acidosi e quindi chetoacidosi.

Sintomi clinici

Da segnalare che il diabete non produce sintomi clinici evidenti fino a quando il glucosio non raggiunge una soglia ematica tale da essere eliminato attraverso le urine, quindi fino a quando non compare glicosuria.

La sintomatologia si presenta con l’acronimo delle “4 p “ già descritto in precedenza:

  1. Poliuria( aumento della sete)
  2. Polidipsia( aumento della q.tà di urina emessa)
  3. Polifagia( aumento dell’appetito)
  4. Perdita di peso

a questi sintomi iniziali possono presentarsi anche una serie di complicazioni e ciò dipende dal momento in cui il cane o il gatto vengono portati in visita.

Molti cani e gatti risultano essere obesi, per il resto sembrano apparentemente in buone condizioni fisiche, qualche volta i proprietari lamentano un progressivo dimagramento, nei gatti ad esempio compare una forma neurogena con postura posteriore plantigrada ( neuropatia diabetica).

Altre volte possono comparire:

  • cataratta, depressione del sensorio, debolezza, tachipnea, vomito, acetonemia.

In animali in acidosi metabolica si osserva una respirazione lenta e profonda ( respirazione di Kussmaul*).

*Il respiro di Kussmaul è caratterizzato da atti respiratori molto lenti, ed in particolare da una inspirazione profonda e rumorosa, a cui segue una breve apnea inspiratoria, quindi una espirazione breve e gemente, infine una pausa post-espiratoria decisamente prolungata.

Complicazioni del DIABETE

  • Chetoacidosi (vomito, respirazione di Kussmaul, collasso)
  • Cataratta
  • Retinopatia
  • Neuropatia (debolezza)
  • Pancreatite (vomito, colica)
  • Insufficienza pancreas esocrino (diarree e perdita di peso)
  • Lipidosi epatica (epatomegalia)
  • Glomerulo-nefropatie (insufficienza renale)
  • Infezioni urinarie o polmonari o cutanee

Diagnosi

Appare abbastanza ovvia,alla presenza dei segni clinici delle “4 p” dovrà corrispondere a livello ematico un aumento rilevante del valore glicemico (valori normali CANE = 80-120 g/dl-GATTO = 60-175 g/dl)accompagnato a livello urinarioda glicosuria (presenza di glucosio nelle urine).

Quest’ultimo parametro, cioè controllando con stick la presenza alla sera (prima del pasto serale) la assenza di glucosio e corpi chetonici nelle urine degli animali diabetici si ha un parametro per gestire adeguatamente la somministrazione giornaliera della insulina esogena.

Spesso a queste alterazioni coincidono altre disfunzioni:

  • leucocitosi neutrofila
  • aumento della ALT, ALP, colesterolo, amilasi, lipasi
  • aumento peso specifico urinario ( > 1.020)
  • Glucosio
  • Chetoni
  • PT
  • Ematuria
  • Batteri

Terapia insulinica

Può essere di origine bovina o suina ( o associazioni di entrambi) oppure si utilizzano quelle umane, vediamo dopo le differenze.

L’insulina di prima scelta nel cane diabetico è la insulina LENTA (sottocute) somministrata la mattina a digiuno- cani piccola taglia < 15 Kg ( 1.0 UI /Kg peso vivo)- cani di grossa taglia > 25 Kg ( 0,5 UI/ Kg)

L’insulina di prima scelta per il gatto diabetico è l’insulina ULTRALENTA, partendo con un dosaggio di 1-3 UI con singola iniezione la mattina.

Le insuline associate bovine/suine sembra siano adatte nelle fasi iniziali della terapia, mentre quella suina purificata o quella ricombinante umana pur avendo meno effetti antigenici (produzione di anticorpi anti-insulina) svolgono una azione più energica ma limitata nel tempo ed il suo utilizzo può risultare utile in cani e gatti che manifestano problemi di insulino-resistenza.

Le insuline utilizzate in campo veterinario sono:

  • Caninsulin per uso veterinario
  • Humulin-Lantus per uso umano

Terapie alternative(informativa tratta da internet)

Esistono anche dei prodotti alternativi che hanno la funzione di abbassare il tasso di glucosio ematico, vengono segnalati:

Micoterapici

  • Maitake
  • Cordicepssynensis
  • Coprinuscomatus

Fitoterapici( TM o MG )

  • MorusnigraMG o Gelso nero o Gelso della Regina
  • Gymnea
  • Juglans regia
  • Gingko biloba
  • Laphaco( corteccia di Tabebuia impetiginosa) o Pau darco
  • Vacciniummirtillus o Mirtillo rosso( per trattare effetti collaterali del diabete)

Rimedi omeopatici

  • Uraniumnitricum
  • Syzyziumjambolanum